2 ottobre: manifestazione No Muos alla base americana di Niscemi

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2 ottobre: manifestazione No Muos alla base americana di Niscemi

Torna a mobilitarsi il movimento No Muos. Per domenica 2 ottobre è stata convocata una manifestazione che, a differenza dell’ultima avvenuta in paese, partirà alle 15 dal presidio permanente di c.da Ulmo nei pressi della Base militare USA che occupa il territorio della Riserva Naturale Sughereta di Niscemi (CL) dove è installato il sistema satellitare MUOS e le 46 Antenne NRTF.

La manifestazione arriva dopo la sentenza di dissequestro del Muos disposto in estate dal Tribunale del Riesame di Catania e i rinvii a giudizio per centinaia di attivisti richiesti dalla Procura di Gela arrivati contestualmente all’inizio delle operazioni militari in Libia da parte dell’imperialismo americano che vedono coinvolto anche l’imperialismo italiano.

Nell’appello per la manifestazione nazionale del 2 ottobre, il Coordinamento dei Comitati No Muos evidenzia che: “La Sicilia è stata nel corso degli ultimi anni sempre più militarizzata: Sigonella, il Muos, i droni, i depositi di armi, le basi di Birgi (Tp) ed Augusta (Sr), i radar di Lampedusa l’hanno trasformata in un arsenale di guerra a cielo aperto. Allo stesso modo l’apertura dei CIE, degli Hotspot e del Cara di Mineo insieme alla crescente militarizzazione dei porti, delle coste e del Mediterraneo in seguito alla presenza di Frontex a Catania ed all’operazione EunavforMed, l’hanno resa il più grande lager d’Europa. Il recente dissequestro del Muos, in continuità con una riverificazione farsa del CGA è un’ulteriore provocazione contro il diritto alla salute ed il ripudio della guerra, visto che è stato costruito illegittimamente ed abusivamente, in violazione del Regolamento del Riserva della Sughereta (Sito d’Interesse Comunitario), dove vige l’inedificabilità assoluta. Ben sappiamo che la messa in orbita dell’ultimo satellite, che completa questo micidiale strumento di guerra, prelude l’irremovibile scelta degli USA d’imporre con tutti i mezzi la sua messa in funzione. Non basteranno le aule giudiziarie a fermarli, anche se i nostri legali stanno dando loro filo da torcere. Dobbiamo riprendere le mobilitazioni popolari ed attrezzarci ad una dura resistenza per imporre lo smantellamento del Muos e della base NRTF”.

Nel campo giudiziario le ultime notizie rilevano che le Procure di Catania e Caltagirone hanno presentato opposizione al dissequestro dell’”opera per la Difesa” come è stata qualificata dal Tribunale del Riesame di Catania e dal governo italiano, cosa che – secondo il coordinamento dei comitati No Muos – “può ipotizzare uno scontro enorme all’interno dei poteri dello Stato attorno al Muos: scontro che determina un’altalena di atti giudiziari e, da parte dei ministeri del governo italiano, la volontà di colpire il movimento con la repressione”. Diverse realtà politiche e sindacali, di movimento e associazioni hanno aderito al corteo che si snoderà intorno alla Base militare assediandola sotto la parola d’ordine “La partita è ancora aperta” in risposta agli ultimi attacchi giudiziari e repressivi contro il Movimento che vuol rilanciare così con forza la battaglia contro le guerre e gli strumenti che servono ad esse come il Muos. Il percorso previsto dai manifestanti va dal presidio di c.da Ulmo fino a superare il cancello uno, proseguendo fino al Pianoro lato sud/sud- est; tragitto che ha ricevuto provocatoriamente la prescrizione da parte del questore di Caltanissetta che vieta ai manifestanti di proseguire oltre il cancello uno della base per “garantire l’ordine e la sicurezza pubblica”.

La fed. Sicilia del Partito Comunista nel suo comunicato di adesione e partecipazione al corteo con un proprio spezzone, sottolinea che “la grande mobilitazione popolare del Movimento No Muos che ha sfidato in tutti questi anni l’imperialismo americano e il suo alleato italiano ha portato a successi parziali che non rappresentavano alcuna garanzia di vittoria ma solo degli ostacoli che gli imperialisti rimuovono innalzando il loro livello di arbitrarietà e autoritarismo. La recente sentenza di dissequestro non deve esser assunta pertanto come una sconfitta ma indica ulteriormente che l’unica strada e garanzia per la vittoria passa dalla forza che saremo in grado di mettere in campo per imporre lo smantellamento del Muos e la chiusura della base USA attraverso la lotta popolare che non si può piegare ai percorsi nei Tribunali. Diverse forme di lotta si sono intrecciate ma i fatti indicano che è necessario innalzare il livello del conflitto consci della complicità di tutte le istituzioni statali, del governo italiano e regionale con gli interessi dell’imperialismo USA con cui è colluso l’imperialismo italiano e europeo tramite la NATO. La Sicilia è sempre più il centro logistico per le guerre in Africa e Medio Oriente dove il Muos ha un ruolo strategico per l’imperialismo americano e i suoi alleati in una fase in cui lo scontro interimperialista per la conquista delle risorse energetiche, vie di trasporto, quote di mercati, ecc. si acuisce e vede aperti sempre più fronti di guerra che dilaniano e depredano i popoli costretti alla drammatica emigrazione di massa nell’esclusivo interesse dei profitti capitalistici in prosecuzione con le politiche antipopolari che padronato, UE e governo Renzi hanno scatenato contro i lavoratori e i settori popolari nel nostro paese, con l’incremento dello sfruttamento, taglio di salari e pensioni, della spesa sociale e servizi (sanità, istruzione, ecc.), la cancellazione dei diritti lavorativi, la disoccupazione di massa, la modifica reazionaria e autoritaria della Costituzione, mentre crescono le spese militari e la ricchezza prodotta dai lavoratori viene rubata da un pugno di parassiti capitalisti”.

Il PC ha rivolto un appello ai lavoratori, disoccupati, ai settori popolari a mobilitarsi in questa battaglia contro il Muos come parte della più ampia lotta per l’uscita dai conglomerati imperialisti, come la NATO e l’UE, contro il governo Renzi e il padronato e le loro politiche guerrafondaie, antipopolari e antioperaie al servizio dei monopoli capitalistici lanciando la parola d’ordine “La guerra imperialista è contro i lavoratori e i popoli: sabotiamola!” con l’obiettivo di evidenziare un punto di vista politico di classe, internazionalista e antimperialista nella battaglia per lo smantellamento del Muos e la chiusura della basi USA/Nato nel nostro territorio. Perché la lotta contro la guerra è una lotta contro chi ci sfrutta tutti i giorni nei posti di lavoro e di chi ci priva di tutto, compresa la vita, con lo stesso obiettivo di ingrassare i profitti di pochi. Dalla manifestazione di Niscemi – una delle prime che apre questo autunno che porta al referendum del 4 dicembre – dovrà arrivare un forte NO conflittuale all’imperialismo, alla NATO, al governo Renzi che non a caso anche col supporto espresso dall’Ambasciata degli Stati Uniti vuol smantellare la Costituzione che (sulla carta) “ripudia la guerra”.

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