Allargamento della NATO: i diplomatici turchi hanno vinto o hanno ceduto?

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Allargamento della NATO: i diplomatici turchi hanno vinto o hanno ceduto?

Segnaliamo un importante articolo del 24 luglio apparso sull’organo del Partito Comunista (Svizzera) a firma del suo segretario Massimiliano Ay (https://www.sinistra.ch/?p=13870)

In questo articolo si fa un’analisi critica delle relazioni che si sono articolate tra la dirigenza turca e la NATO, alla luce della recente trattativa riguardante l’ingresso nell’Organizzazione della Svezia e della Finlandia.

Ay, nella sua valutazione negativa di questo allargamento, sottolinea che essa ancora però non è scontata.

Tuttavia:

“Se Erdogan ha ora deciso opportunisticamente di ricollocarsi obbedientemente nel campo atlantico in cambio solamente di una banale dichiarazione di intenti di due governi nordici, significa due cose: a) che non ha saputo trarre le dovute lezioni del tentato golpe del 2016; b) che nonostante l’epurazione della setta gülenista dalla magistratura, dall’esercito, dalle università, ecc. purtroppo nell’amministrazione erdoganista le forze filo-atlantiste sono ancora ben presenti…”

“Il popolo curdo verrà purtroppo ancora strumentalizzato dagli imperialisti e subito dopo, come sempre è accaduto, sarà abbandonato al suo destino. Succede così da decenni! Non il popolo curdo ma i separatisti curdi (sono due cose molto diverse!) sono infatti sempre stati al servizio degli USA in Siria, Irak e Iran. Anche in Turchia sono stati utilizzati per dividere la sinistra di classe su base etnica: non scordiamoci che le prime vittime degli attentati del PKK furono non i fascisti ma i marxisti-leninisti turchi! [NdR: vedi al proposito https://www.sinistra.ch/?p=3580]”

“… sotto sotto o c’è dell’altro o alla fine, al di là della retorica, non se ne farà nulla.”, conclude Ay

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