In ricordo del Compagno Gramsci
di Marco Barricata
Oggi ricordiamo l’anniversario della morte (27 Aprile 1937) del Compagno Antonio Gramsci e vogliamo farlo attraverso le sue parole, pronunciate alla Camera il 16 Maggio del 1925.
Questo fu il suo primo discorso in Aula e anche l’ultimo dato che l’approvazione della legge Mussolini-Rocco, avrebbe di lì in poi impedito a chiunque era all’opposizione, di parlare.
Sembra importante in giorni come questi di privazioni, divieti e imposizioni usati anche per mascherare altro, riprendere il ragionamento del Compagno Gramsci, poiché anche lui in quella occasione voleva svelare cosa si nascondesse dietro una legge, apparentemente giusta.
Così come Gramsci volle spiegare cosa di celasse dietro un disegno legge che in teoria voleva colpire tutte le società segrete, così oggi noi abbiamo il dovere di dire che dietro le aperture di questi giorni, si cela in realtà il profitto, che vuole ricominciare dopo una breve pausa, a succhiare lavoro-vivo dai lavoratori.
E vuole farlo col suo volto peggiore: usare il tema della libertà, calpestando la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Così Gramsci denunciò essendo più volte interrotto dai fascisti e dallo stesso Mussolini, il disegno di legge governativo che diede il via alla soppressione dello Stato liberale, inibendo la libertà, che era fin lì formalmente concessa, per tacerla poi definitivamente per 20 anni.
Disse Gramsci
È rivoluzione solo quella che si basa su una nuova classe e il fascismo non si basa su nessuna classe che non fosse già al potere…
La realtà è dunque che la legge contro la Massoneria non è prevalentemente contro di essa: coi massoni il fascismo arriverà presto a un compromesso.
Il fascismo non è riuscito completamente ad attuare l’assorbimento di tutti i partiti nella sua organizzazione.
Come si fa quando un nemico è forte?
Prima gli si rompono le gambe, poi si fa il compromesso in condizioni di evidente superiorità. Perciò noi diciamo che la legge è fatta specialmente contro le organizzazioni operaie.
Domandiamo perché da parecchi mesi a questa parte senza che il Partito Comunista sia stato ordinato associazione a delinquere, i Carabinieri arrestano i nostri Compagni ogni qualvolta si trovano in numero di almeno tre.. In realtà l’apparecchio poliziesco dello Stato considera già il Partito Comunista come una organizzazione segreta.
È una forma di persecuzione sistematica che anticipa e giustificherà l’applicazione di una nuova legge.
Questa legge non varrà affatto a frenare il movimento che voi stessi preparate nel paese.
Questa è la questione più importante di questa legge!
Voi potete “conquistare lo Stato”, potete modificare i codici… Non potete però prevalere sulle condizioni obiettive in cui siete costretti a muovervi.
Voi non farete che costringere il proletariato a ricercare un indirizzo diverso… il Vostro è un consenso ottenuto col bastone!
Che queste parole del Compagno Gramsci, siano per noi l’imperativo categorico, in questo paese ove così spesso leggi eccezionali di restringimento delle libertà, sono poi diventate spesso la regola.