Brasile: i comunisti sull’impeachment della Rousseff

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Brasile: i comunisti sull’impeachment della Rousseff

ADFRONT683 BSB - 08/06/2011 - DILMA / FRONTEIRAS - NACIONAL - A presidenta Dilma Rousseff com o vice presidente Michel Temer na cerimônia de lançamento do Plano Estratégico de Fronteiras no Palácio do Planalto, em Brasília. FOTO: ANDRE DUSEK/AE

L’approvazione dell’impeachment di Dilma Rousseff con 61 voti contro 20 al Senato della Repubblica chiude un tortuoso periodo nel quale si è realizzata una manovra istituzionale spuria e opportunista che ha combinato aspetti parlamentari, giudiziari e mediatici per deporre la presidente eletta.

Gli interessi che muovono questa manovra sono evidenti negli atti e nel programma del presidente usurpatore e della coalizione che lo sostiene: la riforma delle pensioni, l’attacco ai diritti dei lavoratori nella riforma del lavoro, lo svincolamento del salario minimo dai benefici previdenziali, il congelamento delle spese pubbliche per vent’anni, la violenza dell’aggiustamento fiscale per garantire le condizioni favorevoli al pagamento del debito pubblico, la consegna del Pre-Sale, l’attacco alla sanità e all’istruzione pubblica e la priorità agli interessi privati dei grandi monopoli e del capitale straniero.

Ancora una volta saranno i lavoratori che pagheranno il regolamento dei conti dei potenti. Molti illusi e manipolati dai grandi media, si accorgeranno presto del carattere reazionario del governo usurpatore. Manipolati dal sentimento contrario alla corruzione, si sono create le condizioni per un governo che, oltre esser intrinsecamente corrotto, si dimostrerà come un vero servo degli interessi poderosi del grande capitale monopolista e dell’imperialismo.

E’ palese la convivenza di tutte le sfere del potere dello Stato in questa manovra parlamentare istituzionale, in particolare il Tribunale Supremo Federale che ha garantito un processo palesemente illegale, davanti all’assenza del crimine di responsabilità. Il parlamento, il potere giudiziario e esecutivo, quando diretto dal presidente ad interim, hanno combinato le loro azioni in modo efficiente per raggiungere il risultato sperato.

L’usurpatore Temer parla adesso di pacificazione, di unità nazionale che sarebbe sopra gli interessi dei partiti e della necessità del sacrificio di tutti in nome della crescita economica. Ma, non ci sarà pace per il governo illegittimo. I lavoratori devono resistere agli attacchi ai loro diritti e l’illegittimità di questo governo ostacolerà abbastanza le sue aspettative per la stabilità che necessita per attrarre gli investimenti attraverso dei quali pretende di vendere il paese per gli interessi imperialisti, già nel suo viaggio per partecipare all’incontro del G20 in Cina.

Dopo anni di patto sociale e di illusione di classe, vivremo un periodo di radicalizzazione delle lotte sociali e delle resistenze popolari, allo stesso tempo che il conservatorismo e la reazione che sono cresciute nell’ultimo periodo produrranno un ambiente di conflitto e repressione. In questo scenario, cresce la necessità dell’unità tra le forze di sinistra, cercando la costituzione di una reale alternativa di potere che possa affrontare i veri problemi del nostro paese nella prospettiva dei lavoratori e della maggioranza della popolazione. Il PCB ribadisce la sua posizione che questa alternativa dovrà esser anticapitalista e socialista, evitando di cadere, nuovamente, nell’illusione di classe con alleanze con settori della borghesia, che ha portato a questo episodio increscioso.

Il governo di Temer nasce illegittimo e indegno, impossibile ammantarlo di legalità per tanto che si sforzano gli apparati giudiziari, i mass-media e il rituale delle istituzioni stabili. Nasce timoroso, intimidito, nascondendosi dal popolo. Nasce piccolo e infangato dall’opportunismo. Avrà l’appoggio dei potenti. Ma avrà la ferma e decisa opposizione dei lavoratori e dei settori popolari. Sappiamo, tuttavia, che l’unica forza capace di smascherarlo verrà dalle lotte sociali e dalla resistenza che saremo capaci di intraprendere.

Le classi dominanti e i loro servi, che hanno realizzato questa triste pagina della nostra storia, presto o tardi risponderanno davanti al giudizio della storia per i loro atti. Ma ancora una volta è stato comprovato il carattere borghese dello Stato brasiliano e il carattere reazionario delle classi dominanti.

Il PCB, che ha appresso con la sua esperienza di non confidare nello Stato borghese e in qualsiasi alleanza con le classi dominanti, riafferma la sua fiducia che i lavoratori apprenderanno a confidare in sé stessi e costruire la propria alternativa socialista e rivoluzionaria. Fora Temer! Per il Potere Popolare! Per il Socialismo!

*(Nota del PCB sull’impeachment della presidente Dilma) traduzione a cura di Salvatore Vicario

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