Presente Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista
Cunhal fu uno strenuo oppositore del cosiddetto “eurocomunismo”
Il 9 aprile dalle ore 15 si è tenuta una partecipata manifestazione al Teatro Flavio a Roma, via Crescimbeni 19, nel corso della quale è stata presentata la traduzione in italiano del libro “Il partito dalle pareti di vetro”, scritto da Àlvaro Cunhal.
Cunhal è stato segretario del Partito Comunista Portoghese dal marzo 1961 al dicembre 1992. Ha guidato quel partito durante la feroce dittatura fascista e poi durante la Rivoluzione dei Garofani nell’aprile 1975, che mise fine alla dittatura e insieme al regime coloniale più lungo del mondo. Alla manifestazione erano presenti, Pedro Guerreiro on-line, responsabile del Dipartimento Esteri del Partito Comunista Portoghese, Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista, Fosco Giannini, direttore della rivista Cumpanis, Marco Pondrelli, direttore di Marx21, Alberto Lombardo, direttore de LaRiscossa, Rolando Giai-Levra, direttore di Gramsci Oggi, e Fernando Gueli, direttore de La Citta Futura.
Cunhal fu uno strenuo oppositore del cosiddetto “eurocomunismo” – che invece fu abbracciato dai Partiti Comunisti Italiano, Spagnolo e Francese – rimanendo sempre fedele agli insegnamenti del marxismo-leninismo.Nel suo libro egli ci dà una descrizione della vita di partito e dell’attività dei suoi militanti:
«Da dove viene a noi, comunisti portoghesi, questa allegria di vivere e di lottare? Che cos’è che ci porta a considerare la nostra attività nel Partito come un aspetto centrale nella nostra vita? Che cos’è che ci porta a destinare tempo, energie, capacità, attenzione al lavoro nel Partito? Che cosa ci porta ad affrontare, a causa delle nostre idee e della nostra lotta, tutte le difficoltà, i pericoli, a resistere alle persecuzioni e, se le condizioni lo impongono, a sopportare torture e condanne e a dare la vita se necessario? L’allegria di vivere e di lottare ci viene dalla profonda convinzione che è giusta, entusiasmante, invincibile la causa per la quale lottiamo».
Per Cunhal i fondamenti ideologici del partito sono l’internazionalismo e l’antimperialismo, fusi e non contrapposti alla natura patriottica del partito, che caratterizza ancora oggi il PCP. L’antidogmatismo, inteso non come eclettismo, ma come capacità di saper interpretare correttamente la realtà, premessa per poterla cambiare. La partecipazione maggioritaria dei militanti operai nel corpo degli iscritti e negli organismi di direzione. La massima unità, garantita da due “norme organiche”: disciplina e proibizione delle frazioni. La formazione, ideologica ma non solo, dei quadri, attenzione alla loro selezione e crescita nello spirito del collettivo.Il dibattito si è incentrato sugli aspetti storici, ma ha anche toccato temi di stretta attualità. Quali, il ruolo dei comunisti oggi in Europa e la necessità di accelerare i processi di convergenza tra le forze più coerentemente antimperialiste, che si oppongono ai venti di guerra e ai processi di repressione e abbattimento ulteriore delle condizioni di vita dei lavoratori in Italia portati avanti dal governo, dalla UE e dalla NATO.
Alla manifestazione era presente la curatrice del libro Annita Benassi, che ha anche assicurato la traduzione consecutiva.