Nonostante le molte celebrazioni che l’UE organizza in occasione del 60° anniversario della sua istituzione, essa non può nascondere il suo carattere imperialista e la sua missione antipopolare.
L’UE non è stata creata per servire gli interessi dei lavoratori, ma quelli del grande capitale. L’obiettivo della sua costituzione e il criterio della strategia dell’UE è il perpetuarsi dello sfruttamento capitalistico, servire la competitività del capitale europeo, la sua necessità di forza lavoro a buon mercato e senza diritti. Per questo motivo, è stato dimostrato nella pratica che le celebrazioni sulla prosperità degli strati popolari che ha accompagnato la fondazione della CEE, l’istituzione dell’UE e dell’UEM, non solo non hanno alcuna base reale per i popoli, ma al contrario nascondono l’assalto su vasta scala contro i diritti operai e popolari. Ciò che era stato conquistato dai lavoratori attraverso le dure lotte di classe e la pressione esercitata dall’URSS, come anche degli altri paesi socialisti, deve poter essere ripreso. In ogni caso, non è casuale che l’UE svolga un ruolo di primo piano nell’anticomunismo, la distorsione della verità storia, l’identificazione provocatoria del comunismo con la mostruosità del fascismo. La linea politica dell’UE spinge il peso della crisi sui lavoratori e con le misure che implementa per la ripresa dell’economia capitalista e l’aumento della reddittività del capitale, calpesta sulle rovine dei diritti dei lavoratori e dei popoli.
Con questo obiettivo, nuove misure antipopolari sono in corso di attuazione ed i meccanismi che sostengono il capitale europeo con nuovi privilegi, esenzioni fiscali, sovvenzioni si moltiplicano per rafforzarlo a scapito dei suoi concorrenti internazionali, ad esempio USA, Cina, Russia.
Nel contesto dell’acuirsi della competizione per le risorse energetiche, le vie di trasporto e il controllo dei mercati, i monopoli europei svolgono un ruolo di primo piano negli interventi imperialisti contro la Siria, Ucraina, Iraq, Libia, ecc. per imporre i loro interessi in regioni di importanza strategica. L’UE e i governi dei suoi Stati membri rafforzano ulteriormente la loro preparazione militare attraverso l’Unione Europea della Difesa, l’Esercito Europeo, la cooperazione rafforzata tra l’UE e la NATO, la corsa agli armamenti, i fatti che dimostrano il rafforzamento del pericolo di un conflitto militare generalizzato.
Nella stessa direzione reazionaria, l’UE e i suoi Stati membri intensificano i loro meccanismi di repressione, di sorveglianza, proliferazione e intimidazione dei popoli, con l’obiettivo fondamentale di impedire l’attività del movimento operaio-popolare.
I popoli devono essere vigili. Essi non devono versare il loro sangue nelle guerre per gli interessi degli imperialisti, le cui vittime principali sono i rifugiati.
La classe operaia, gli strati popolari poveri in Europa hanno acquisito una grande esperienza nel corso degli anni; l’unico modo per andare avanti è metter in discussione l’UE. Si dimostra che l’UE non è eterna né inevitabile. Qualunque sia lo scenario che sarà adottato “per quanto riguarda il futuro dell’Europa”, i popoli subiranno pesanti perdite.
L’Iniziativa Comunista Europea (ECI) invita i popoli a lottare e rifiutare sia i sostenitori di lunga data dell’UE, socialdemocratici e liberali, sia quelli che continuano a seminare illusioni in nome di presunti “principi fondamentali dell’Unione Europea che sono stati perduti in seguito” o dell’anti-operaio “acquis communautarie”, come le forze del Partito della Sinistra Europea.
Allo stesso tempo, l’ECI sottolinea che essi devono lottare per isolare in modo decisivo i dirigenti nazionalisti e fascisti, che usano come slogan le loro posizioni in merito all’UE allo scopo, in pratica, di mantenere i popoli intrappolati in ogni paese nel percorso di sviluppo capitalistico, cercando di assumere loro la gestione e la perpetuazione del sistema capitalistico, rappresentando settori della classe borghese.
La classe operaia, i popoli d’Europa hanno la forza e possono rafforzare la loro lotta, la lotta per il recupero delle perdite subite durante la crisi e, in generale, la soddisfazione delle loro richieste sulla base delle loro esigenze, ed entrare in conflitto con i monopoli e il sistema di sfruttamento, tracciare il proprio percorso per il proprio potere ed economia che servirà i loro interessi e soddisferà le loro esigenze contemporanee, di liberarsi dalle catene dell’UE e altre future alleanze imperialiste.
L’Europa dei popoli è il socialismo, l’unico vero modo di metter fine alla barbarie capitalista.
I popoli devono entrare in conflitto con lo sfruttamento capitalistico in modo massiccio e organizzato, devono rafforzare la lotta contro l’UE e la NATO.