Dichiarazione della Segreteria della Iniziativa Comunista Europea sugli attuali problemi dell’ambiente

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Dichiarazione della Segreteria della Iniziativa Comunista Europea sugli attuali problemi dell’ambiente

Il capitalismo, per il suo intrinseco carattere depredatorio, sfruttatore e sprecone, inquina, avvelena e distrugge le risorse naturali del pianeta. L’Accordo di Parigi della Convenzione Quadro della Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, per la gestione dei grandi problemi ambientali dal punto di vista degli interessi del capitale monopolistico, è stato recentemente approvato dal Parlamento Europeo.

La sensibilità dei popoli per quanto riguarda i problemi ambientali e principalmente le varie soluzioni che vengono presentate come necessarie sono utilizzate nel quadro delle contraddizioni inter-imperialiste con l’unico proposito di fornire maggiore slancio alla reddittività dei gruppi imprenditoriali. L’obiettivo dell’UE e dei governi è puntare ad una tecnologia “verde” che sarà un’arma in mano ai monopoli europei nel contesto della competizione internazionale. I problemi ambientali sono utilizzati anche come meccanismi per la manipolazione dei popoli e per la penetrazione dell’imperialismo sotto forma di ONG in ogni angolo del pianeta.

Una selvaggia competizione sta avendo luogo in questo terreno per il controllo dei mercati, la definizione degli obiettivi e la supervisione dei meccanismi e la distribuzione dei fondi economici dedicati ad affrontare il cambiamento climatico.

Gran parte della ricerca e delle lobby a favore degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) sono finanziate dagli stessi monopoli agricoli, e studi indipendenti hanno accertato in molti casi che mettono a rischio la salute. La possibile adozione del TTIP o di un analogo accordo tra l’UE e gli Stati Uniti d’America, comporterebbe gravi conseguenze abolendo le normative ambientali di base e anche i livelli minimi di sicurezza previsti fino ad oggi. Ciò inciderà ancor più negativamente sulla tutela della salute pubblica e la soddisfazione del fabbisogno alimentare dei popoli.

I modelli relativamente più rigorosi per la sicurezza del cibo e l’ambiente ecc. vigenti nell’UE rispetto a quelli negli Stati Uniti non sono dovuti intensioni “a favore del popolo” da parte dell’UE, ma al contrario, si relazionano al rafforzamento dei gruppi monopolistici europei contro i loro rivali, in quanto il loro obiettivo non è altro che proteggere questi monopoli europei dalle importazioni nell’UE di simili monopoli statunitensi, cinesi ecc.

Non vi è dubbio che i monopoli nell’agricoltura mirano a massimizzare i profitti senza considerare gli effetti nocivi per i popoli, inquinando l’ambiente. In questo contesto, abbiamo il recente scandalo di Volkswagen, che è indicativo della grande concorrenza tra i gruppi imprenditoriali e che, nella ricerca del massimo profitto possibile, violano ogni norma che protegge l’ambiente.

Sono dannose le politiche e le posizioni reazionarie che vengono portate avanti da tutti i partiti borghesi, compresi “i verdi”, che invocano il “comportamento responsabile dei consumatori” (o delle imprese), mentre allo stesso tempo promuovono e sostengono ideologicamente le basi materiali del capitalismo che incentivano i crescenti problemi ambientali.

Il capitalismo non è compatibile con la protezione dell’ambiente. Non ci può essere lotta per un ambiente migliore, senza combattere contemporaneamente il capitalismo. La produzione deve esser riorganizzata in modo tale da non servire più la massimizzazione dei profitti dei monopoli, ma per consentire un ambiente sano in funzione delle esigenze dell’uomo, dei popoli e nel quale le attuali e future generazioni possano prosperare, senza monopoli, profitti e sfruttamento. C’è un solo modo di produzione che permette questo, ed è il socialismo.

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