Riceviamo e volentieri pubblichiamo

“Buongiorno.
Non so chi leggerà questo messaggio, ma so che nessuno potrebbe coglierne l’essenza più di voi.
Ho 22 anni, ho iniziato a lavorare come cameriera da quando avevo 18 anni e un giorno, per poi fare tour di locali simili fino a due mesi fa.

Adesso sono ferma, perché non riuscivo più a lavorare, a dover pensare di passare 10 ore della mia vita in una cucina per soli 40 euro, ovviamente, in nero.
Ero vittima del sistema, e quando, al primo lavoro, dopo dure lotte sono passata dal percepire 35 euro a 40 euro mi sentivo peggio di prima.

È tempo di cambiare, di lottare affinché i padroni possano riconoscere quello che siamo davvero, che il nostro rispetto in primis parte dalle ore impiegate a lavorare.

È tempo di porre fine a disuguaglianze, è tempo di poter sperare grazie al lavoro di riuscire a costruire qualcosa, e non di desiderare anche un paio di scarpe.

È tempo di rendere l’Italia all’altezza del ruolo europeo che ricopre.

Abbiamo menti brillanti, e ragazzi che si spaccano la schiena per una retribuzione troppo inadeguata.

È tempo di dare speranza, per chi come noi, sogna un mondo in cui nessuno, è più di un altro.”