Europee e amministrative in Grecia: la sconfitta di Syriza e i risultati dei comunisti

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Europee e amministrative in Grecia: la sconfitta di Syriza e i risultati dei comunisti

Il 26 maggio in Grecia si sono svolte, contemporaneamente a quelle in Italia, le elezioni europee. Lo scenario politico greco vedeva tra le principali forze politiche in gioco: la Coalizione della Sinistra Radicale (SYRIZA), il partito di sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras, al governo del paese dal 2015 e membro del Partito della Sinistra Europea; Nuova Democrazia, partito di centro-destra al governo prima dell’avvento di Tsipras e membro del Partito Popolare Europeo; il Movimento per il Cambiamento (KINAL), coalizione di partiti di centro-sinistra promossa dal Movimento Socialista Panellenico (PASOK); Alba Dorata, partito neofascista in passato vicino in Italia a Forza Nuova e membro dell’Alleanza per la Pace e la Libertà, organizzazione europea a cui partecipa quest’ultima; Soluzione Greca, partito di destra di recente costituzione; il Fronte di Disobbedienza Realistica Europea (MeRA25), partito dell’ex ministro di SYRIZA Gianis Varoufakis; il Partito Comunista di Grecia (KKE), membro dell’Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d’Europa, nonché all’opposizione delle politiche antipopolari promossi dai governi di ND e SYRIZA[1].

Contemporaneamente alle elezioni europee si sono svolte le elezioni amministrative e quelle regionali in tutta la Grecia. In queste elezioni il Partito Comunista di Grecia si è presentato sotto il nome di Raggruppamento Popolare (in Grecia tradizionalmente e per obbligo di legge nelle elezioni amministrative e regionali i partiti politici non concorrono con il proprio nome, ma con liste di loro riferimento, anche se queste sono chiaramente emanazione dei partiti stessi).

Il risultato delle elezioni europee ha visto il Partito Comunista ottenere 302.673 voti, pari al 5,35%. Con questo risultato il partito ha eletto 2 eurodeputati (Konstantinos Papadakis e Lefteris Nikolaou-Alavanos), confermando il numero di seggi ottenuti nel 2014. Per quanto riguarda le elezioni locali, Raggruppamento Popolare è passato al secondo turno in 5 comuni che negli ultimi anni avevano espresso sindaci comunisti, ossia Patrasso (primo partito, con il 40,6%), Icaria (secondo partito, con il 33,9%), Kaisariani (primo partito, con il 29,8%), Chaidari (secondo partito, con il 25,4%) e Petroupoli (primo partito, con il 23,6%), aumentando significativamente il numero di consiglieri eletti in tutti i comuni e le regioni (dove ottiene il 6.86% su scala nazionale pari a 371.155 voti).

Per quanto riguarda gli altri partiti, SYRIZA ottiene un significativo calo, passando dal 35,5% ottenuto alle elezioni politiche del 2015 al 23,77% (6 eurodeputati eletti), pagando le politiche antipopolari praticate al governo del paese e risentendo della sconfitta della sinistra riformista in tutto il continente; torna primo partito Nuova Democrazia, che ottiene il 33,13% ed elegge 8 eurodeputati; il centro-sinistra ottiene il 7,71% ed elegge 2 eurodeputati; i fascisti di Alba Dorata crollano dal 9,4% ottenuto nel 2014 al 4,87%, eleggendo 2 eurodeputati; Soluzione Greca ottiene il 4,18% ed elegge un eurodeputato; non elegge alcun rappresentante invece MeRA25, che si ferma al 2,99%. Il risultato delle elezioni ha indotto Alexis Tsipras a indire elezioni anticipate per il mese di giugno.

Un commento ai risultati delle elezioni è arrivato in un comunicato di Dimitrios Koutsoumpas, segretario generale del Partito Comunista di Grecia[2]:

«[…] In particolare la battaglia delle elezioni europee, ma anche quella delle elezioni locali, avevano caratteristiche che, in realtà, si riferiscono alle elezioni nazionali.

I risultati elettorali registrano ancora una volta l’antipopolare alternanza tra SYRIZA e ND, ovvero tra i due maggiori partiti del capitale, dell’UE, della NATO.

Il confronto, la polarizzazione, le false promesse, i dilemmi ricattatori specialmente tra i due partiti del sistema bipolare, hanno creato un clima tale da colpire gli strati popolari che ancora non credono nelle proprie forze, lasciandole inutilizzate.

Come sapete, il KKE – fin dal primo momento – ha affrontato tutte le battaglie elettorali, tutti i sondaggi con un unico criterio politico. Come abbiamo affermato in molte occasioni, l’UE dà direttive antipopolari, i governi le implementano, le autorità comunali e regionali le declinano, all’interno di un quadro istituzionale asfittico che è stato co-creato da tutti gli altri partiti che hanno governato.

Con i risultati fino ad ora, il KKE raccoglie circa il 6% ed elegge 2 membri del Parlamento europeo. I risultati del Raggruppamento Popolare ci consegnano il 2° turno in 5 comuni dove abbiamo avuto la maggioranza negli ultimi cinque anni. Anche in altri comuni, dove non siamo arrivati al secondo turno, le schede della nostra lista hanno registrato una presenza significativa con centinaia di nuovi consiglieri nei Consigli comunali.

È positivo che il KKE rimanga una forza coerente per gli interessi popolari, con la tendenza a rinnovare le sue forze.

Naturalmente, non sottovalutiamo il fatto che i rapporti di forza siano ancora molto negativi in Grecia e in Europa, che il movimento popolare-operaio non sia ancora passato in una fase di contrattacco dinamico e ancora più di massa. Siamo pienamente consapevoli del fatto che all’interno delle ampie fasce della popolazione prevalgono rassegnazione, disfattismo, fatalismo, come conseguenza della smobilitazione e della ridotta partecipazione al movimento.

Crediamo che queste persone abbiano una posizione molto più positiva nei confronti del KKE, ne monitorino le posizioni, anche se non sono ancora convinte di fare un passo più decisivo.

I risultati elettorali di SYRIZA registrano il malcontento popolare nei confronti del suo governo, che negli ultimi anni ha attuato politiche antipopolari, continuando il lavoro dei governi di Nuova Democrazia e PASOK, allettando le persone con le “briciole”, cosa che ND a modo suo ha anche proclamato.

Non è comunque positivo che le persone si volgano verso opzioni vecchie e fallite come ND e PASOK/KINAL o ad altre forze che sono pronte a svolgere il ruolo di baluardo o di complemento di un governo di gestione impopolare.

SYRIZA ha un’enorme responsabilità perché con le sue politiche ha consentito a ND e PASOK di apparire giustificati per il loro precedente lavoro antipopolare. In sostanza, li ha assolti da ogni responsabilità.

È positivo che Alba Dorata sia scivolata dal terzo al quinto posto e che il KKE sia in vantaggio. Certamente, i cambiamenti di posizione, come quelli relativi alla formazione Soluzione Greca, costituiscono la riformulazione di una scena politica reazionaria generale antipopolare.

I risultati del KKE mandano un messaggio di speranza ai partiti comunisti e alle forze militanti di altri paesi che stanno lottando in condizioni difficili per tracciare una linea radicale di recupero e raggruppamento del movimento comunista e operaio in Europa, lontano dall’abbraccio mortale della socialdemocrazia, dall’abbellimento dell’UE o dall’illusione di poterla riformare a beneficio dell’interesse popolare e dalla politica di integrazione e partecipazione alla gestione antipopolare borghese.

È un fatto positivo che in queste elezioni si sia espressa una certa tendenza a unire le forze con il KKE, con persone con le quali abbiamo lottato negli anni passati nel movimento operaio e contadino, con artisti, uomini di cultura e dello sport, dell’esercito e della polizia, alcuni dei quali avevano già fatto altre scelte politiche.

Questa tendenza a unire le forze con il KKE esprime i processi positivi che useremo per moltiplicarci nei luoghi di lavoro, nei quartieri popolari, nelle zone rurali, all’interno del movimento piuttosto che dietro le quinte del Parlamento. Siamo fiduciosi che tali processi e altri ancora più positivi esistano nei luoghi di lavoro, nei quartieri. Questa tendenza deve essere ampliata mentre ci avviciniamo alle elezioni nazionali.

Il giorno dopo le elezioni incontreremo nuove forze sulla via del contrattacco, sulla via della lotta politica e di massa. I voti per il KKE saranno riaffermati da domani mattina, dappertutto, in ogni quartiere, nelle scuole, nelle università per bloccare nuove misure, rivendicare misure di soccorso per i disoccupati, ricostruire il movimento popolare dei lavoratori, per l’Alleanza sociale.

Il KKE continuerà a mostrare la strada per una via d’uscita concreta e reale per le persone, insieme con la disponibilità da subito allo scontro duro e a combattere per alleviare la situazione dei lavoratori, dei disoccupati, delle famiglie popolari, dei pensionati, dei giovani e di tutti quelli che stanno soffrendo. Occorre bloccare le misure peggiori ai danni del popolo da parte delle amministrazioni locali nei comuni e nelle regioni. Bloccare le nuove misure antipopolari governative. Rivendicare il soddisfacimento dei bisogni popolari contemporanei. Essere vigili e pronti contro i pericolosi progetti degli USA-NATO e verso le loro rivalità nella regione a cui partecipa attivamente il governo SYRIZA, con l’accordo sostanziale degli altri partiti.

A fine giugno ci aspetta la battaglia delle elezioni parlamentari. Con ottimismo lotteremo contro i dilemmi che saranno amplificati ancora di più in nome di alcune lievi differenze, che non cambiano in sostanza l’associazione strategica tra SYRIZA, ND e gli altri partiti. Facciamo appello soprattutto ai lavoratori, ai progressisti e ai militanti di non cedere ai dilemmi ricattatori che si intensificheranno nel prossimo mese.

Il nostro slogan rimane necessario e opportuno:

Con un potente KKE possiamo fare davvero una grande differenza, perché si concretizzi una genuina opposizione popolare, un genuino sostegno popolare che fronteggi qualsiasi governo antipopolare che sorgerà, perché venga eretto un muro contro l’estrema destra, il fascismo e il conservatorismo, perché si possa aprire la strada insieme al popolo, che è il vero protagonista degli eventi futuri.»

____________

[1] Per approfondire, Grecia, comunisti all’attacco di Tsipras: «La presunta “nuova era” si basa sulle ceneri dei diritti del popolo», La Riscossa, 24 agosto 2018.
[2] http://www.kke.gr/anakoinoseis_grafeioy_typoy/dhlosh_toy_gg_ths_ke_toy_kke_dhmhtrh_koytsoympa_gia_to_apotelesma_ton_eklogon_ths_26hs_ma%CE%AAoy_kai_thn_prokhryksh_boyleytikon_eklogon_26/5/2019?morf=1

1 Comment

  1. Felice Di Maro ha detto:

    Dimitrios Koutsoumpas, segretario generale del Partito Comunista di Grecia, come ho letto fa un’analisi del voto in Grecia e chiaramente in Grecia si faranno le elezioni nazionali e penso che saranno importanti anche per l’Italia. Cosa possiamo fare? Bella domanda ma possiamo intanto fare controinformazione perché di certo i media italiani non aiuteranno a presentare il quadro politico greco con obiettività. Proviamo a fare controinformazione.

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