FGC contesta incontro su alternanza al MIUR

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FGC contesta incontro su alternanza al MIUR

Una delegazione di studenti organizzata dal Fronte della Gioventù Comunista (FGC) ha contestato il convegno sull’alternanza scuola-lavoro promosso a Roma dal Ministero dell’Istruzione il 18 ottobre. “Salario e tutele per gli studenti”, questo lo slogan sullo striscione srotolato davanti al Miur, dove si teneva il convegno in occasione del primo anno di entrata in vigore degli stage obbligatori, con interventi di grandi multinazionali come Eni, FCA, McDonalds ecc.

«Chissà se il Ministro Giannini citerà tra i “risultati” dell’alternanza l’arresto di sei imprenditori con l’accusa di aver sfruttato il lavoro 2700 studenti» – ha affermato Alessandro Fiorucci, responsabile scuola FGC – «Oggi le multinazionali sono qui a brindare e fare gli applausi al governo. Altro che lotta alla disoccupazione: l’alternanza scuola-lavoro ha fornito alle imprese quasi 500mila studenti da sfruttare come manodopera a basso costo! Troppo spesso gli studenti in stage svolgono le mansioni di un lavoratore dipendente e di fatto vengono inseriti nell’organizzazione aziendale, senza vedere neanche un centesimo per le ore lavorate».

«Quello che vogliamo» – ha aggiunto Fiorucci – «è una giusta retribuzione e tutele per gli studenti in alternanza, a cominciare da limitazioni dell’orario di lavoro giornaliero. È inaccettabile che le scuole diventino corsi di formazione aziendale per le singole imprese. Un’istruzione dequalificata e piegata alle esigenze immediate di singole aziende non potrà garantirci un futuro stabile in un mondo del lavoro sempre più precario come quello del Jobs Act. L’alternanza deve insegnare il valore del lavoro, non prepararci a sfruttamento, precarietà e assenza di diritti».

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