Dopo lo sciopero generale tenutosi in Piazza Santa Croce a Firenze contro la chiusura dello stabilimento GKN di Campi Bisenzio, la manifestazione nazionale di sabato 24 luglio, convocata dalla RSU con il supporto attivo del gruppo solidale, ha segnato il punto di partenza di una storia per noi ancora tutta da scrivere ma, questa volta, percettibile.
Oltre 7000 persone, tra cui moltissime delegazioni di lavoratori e lavoratrici locali e no, dai drivers UPS di Prato e la Piaggio di Pontedera all’Electrolux di Forlì, dalla Texprint e FedEx di Prato alla Whirlpool di Napoli, dalla Sammontana di Empoli alla FCA di Melfi e di Pomigliano d’Arco e molte altre ancora, hanno risposto al richiamo della parola d’ordine “INSORGIAMO”, accorse nella piana fiorentina con la consapevolezza che difendere i 500 posti di lavoro GKN significa difendere il posto di lavoro di ogni lavoratore e lavoratrice in Italia. Se guardiamo all’attuale stato della classe lavoratrice, questo elemento si inserisce come una novità dirompente, atto ad unificare la lotta di tutti i lavoratori e le lavoratrici come unica strada percorribile vincente.
“Se sfondano qui, sfondano dappertutto” affermano gli operai. Niente di più vero. Non solo perché si tratta di un sito produttivo “sano” che fa profitto, e che oltretutto, ha beneficiato negli anni di soldi pubblici per modernizzarsi, ma in particolare, perché se sono stati possibili gli imminenti tavoli con le istituzioni, lo sciopero generale e la grande manifestazione di sabato 24 luglio è solo merito dell’instancabile lavoro politico che da oltre dieci anni viene portato avanti all’interno dello stabilimento.
Un nucleo compatto e combattivo che sembra appartenere ad un altro tempo, organizzato in modo da garantire un alto livello di partecipazione di tutti i lavoratori grazie alle figure dei delegati di raccordo, distribuiti tra tutti i reparti e i turni a rotazione annuale. Una forma che si rifà apertamente ai Consigli di fabbrica degli anni Settanta e ottenuta dalla RSU non senza fatica per contrastare la figura del team leader, introdotta con il modello “fabbrica piatta” di Marchionne allo scopo di debilitare l’agibilità sindacale tra i lavoratori all’interno degli stabilimenti, in nome di una finta orizzontalità e in favore dello sviluppo di una competitività tra i vari reparti e, quindi, dell’ intensificazione dei ritmi di lavoro.
Una roccaforte d’avanguardia operaia nel mezzo della piana fiorentina che negli ultimi anni ha dato vita al Collettivo di Fabbrica – Lavoratori GKN Firenze (1), sempre in prima linea per promuovere l’unità tra i lavoratori dentro e fuori la fabbrica.
Cosa aspettarsi, dunque, in risposta all’arroganza padronale se non il contributo e il consolidamento di un intero territorio attorno a questa sacrosanta lotta che si sta edificando, giorno dopo giorno, su radici già profonde.
In queste settimane di occupazione, di assemblea permanente, di attenzione mediatica, il grande corteo di sabato 24 luglio ha rappresentato il punto iniziale di raccordo della classe lavoratrice del nostro paese. Una classe lavoratrice messa in ginocchio con l’emergenza Covid-19, che ha subito la perdita di centinaia di migliaia di vite umane e di un milione di posti di lavoro e che vive sotto il ricatto dei licenziamenti, delle delocalizzazioni, delle più barbare forme di precariato dopo essere stata definita essenziale e aver operato in assenza di sicurezza.
La misura attuale dello scontro tra classi sta nella lotta al fianco dei lavoratori GKN.
Ci troviamo davanti ad una autentica mobilitazione di massa. Oggi, cogliere questa opportunità, far sì che si estenda e moltiplichi, significa offrire al movimento operaio nuova linfa; significa costruire tutti insieme il precedente per esigere universalmente migliori condizioni e mettere almeno dei paletti ai piani di ristrutturazione post pandemica del capitale.
Come Partito Comunista, abbiamo sempre sostenuto, appoggiato, partecipato a tutte le mobilitazioni e assemblee che negli anni si sono susseguite a differenza di altri che ora provano a sfruttare l’occasione.
Noi pensiamo che il nostro compito sia quello di sostenere il protagonismo operaio, soprattutto in una delle realtà più avanzate e combattive d’Italia, essere al loro fianco nelle lotte, nelle vittorie, ma anche sopratuttto nella sconfitta, per far capire che le battaglie a volte si perdono, ma l’importante è la vittoria finale.
Il Partito Comunista ci sarà e farà tutto quello che per noi è possibile, soprattutto nell’unità di lotta, nel mettere alla luce lotte che non hanno I riflettori puntati addosso, per ricreare quel sentimento di classe unificante che è l’unica cosa che veramente fa paura a chi comanda. La classe operaia unita e organizzata può cambiare il corso della Storia.
Pertanto, invitiamo tutti ad unirsi a questa battaglia. Pratichiamo l’unica possibilità capace di spostare realmente i rapporti di forza: la partecipazione unitaria.
Insorgiamo con i lavoratori GKN. (2)
(1) https://www.facebook.com/coordinamentogknfirenze/
(2) https://www.facebook.com/Insorgiamo-con-i-lavoratori-GKN-105230985176038/