Si diffondono in tutto il paese le proteste e blocchi stradali dei piccoli e medi agricoltori greci che hanno avuto inizio lo scorso 23 gennaio. Dal primo blocco con i trattori degli agricoltori a Tyrnavos, si sono poi sviluppati quelli di Karditsa, Trikala, Farsala, Larissa, nella regione di Tessaglia (Grecia centrale) diffondendosi anche al sud sull’isola di Creta e Peloponneso nella Macedonia orientale, ad est come Magnesia e ad Ovest come nelle regioni di Aetolia-Acarnania e Epiro. Sono ormai migliaia i contadini mobilitati estendendo i blocchi da un estremo all’altro del paese. L’epicentro della lotta, coordinata dal Comitato Nazionale dei Blocchi stradali, è anche quest’anno il blocco di Nikea, istituito dai contadini della Tessaglia, organizzato con centinaia di trattori sulla strada statale appena fuori la città di Larissa.
Ricordiamo che i piccoli e medi agricoltori greci stanno lottando contro le politiche antipopolari intraprese dal Governo SYRIZA-ANEL e contro la Politica Agricola Comune (PAC) promossa dall’Unione Europea, foriera di processi di concentrazione della coltivazione della terra e vendita al dettaglio dei prodotti nelle mani di un piccolo numero di facoltosi capitalisti che espellono dalle terre i piccoli e medi contadini colpiti anche dalla tassazione e indebitamenti con l’espropriazione da parte delle banche. Decine di organizzazioni sindacali e di massa hanno espresso la propria solidarietà e sostegno nei confronti della lotta dei piccoli e medi agricoltori, rispondendo all’appello della Segreteria Esecutiva del PAME che ha invitato i lavoratori a sostenere in maniera massiva «i blocchi e le mobilitazioni».
Come avvenuto la scorsa domenica al blocco principale di Nikea con lavoratori urbani, disoccupati, commercianti, donne e pensionati mobilitati da oltre 40 organizzazioni sindacali e associazioni, hanno partecipato al raduno di sostegno della lotta contadina, bloccando per due ore l’autostrada, nel corso del quale il Presidente della Camera del Lavoro di Larissa nel suo discorso ha sottolineato che «abbiamo bisogno di rafforzare la lotta per far perdere il sonno agli sfruttatori degli operai e dei contadini, gli sfruttatori del popolo che fanno enormi profitti. Saremo insieme in tutte le fasi della lotta come lo siamo stati nelle grandi manifestazioni, di Atene e Larissa contro la disoccupazione e il disegno di legge che colpisce la previdenza sociale. Proseguiamo la lotta sulla stessa strada». «Sanno meglio di noi, che se questa alleanza sociale prende forma, perderanno il potere e i profitti» ha evidenziato il presidente della Federazione Unitaria delle Associazioni degli Agricoltori di Karditsa e membro del Comitato Nazionale dei Blocchi stradali, sottolineando inoltre che «abbiamo bisogno di comprendere la nostra forza che si basa nella lotta comune». Lo stesso, In una intervista rilasciata a Star TV, ha dichiarato che si tratta di una lotta di sopravvivenza compatta evidenziando che i contadini «non faranno più sacrifici per i profitti di pochi, non abbiamo creato noi la crisi».
Oltre al PAME, anche il KKE ha portato il proprio sostegno agli agricoltori in lotta: il Segretario Generale del KKE, Koutsoumpas si è recato ad Arta e ha portato la propria solidarietà e quella del Partito con gli agricoltori che avevano imbastito un posto di blocco il 28/1/2017 sulla statale Ionica.
I piccoli e medi agricoltori decideranno tramite proprie assemblee l’escalation della lotta, con delle prime manifestazioni previste già nei prossimi giorni. Un nuovo appello da parte del Comitato Nazionale dei Blocchi salutando le migliaia di agricoltori e allevatori che si stanno unendo alla lotta denuncia gli sforzi del governo per smobilitare la lotta condannando «lo stato di polizia e l’autoritarismo del governo» che sta inviando la «polizia antisommossa per fermare la creazione di nuovi blocchi». L’appello chiama ad intensificare ancora di più la lotta e a rafforzare l’alleanza sociale con gli altri settori popolari: «abbiamo problemi comuni, subiamo lo stesso feroce attacco antipopolare, abbiamo interessi comuni. Così comune devono essere la nostra lotta. Esortiamo i lavoratori e gli altri settori popolari a rafforzare ancora di più il sostegno e la solidarietà, il sostegno popolare ai blocchi della lotta».