E’ ancora forte l’emozione suscitata dall’annuncio della morte del Comandante della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz, un guerrigliero, un dirigente, un rivoluzionario comunista dal grande spessore umano e culturale, uno dei maggiori riferimenti del movimento comunista in tutta la storia della lotta degli oppressi e dei lavoratori del mondo che ha rappresentato una fonte di ispirazione per tutti coloro che lottano per un mondo nuovo, egualitario e fraterno, di pace e giustizia sociale, senza sfruttamento dell’uomo sull’uomo e guerre, dove l’Umanità possa svilupparsi liberamente e pienamente in armonia con l’ambiente.
Mentre si archiviano i “necrologi” ipocriti dei governi borghesi che a malapena nascondono la loro gioia pensando già a come soddisfare i loro desideri di avvoltoi, da tutto il mondo giungono al popolo cubano, al governo rivoluzionario e al Partito Comunista di Cuba i messaggi di cordoglio e gli attestati di stima e eterna gratitudine da parte del movimento operaio internazionale, delle forze del progresso e della pace verso un uomo che con il suo popolo ha reso nuovamente qualcosa di possibile le aspirazioni e desideri dei popoli nella cui memoria e coscienza collettiva continuerà a vivere a dispetto di tutti i tentativi di offuscare e infamare la sua figura e gesta da parte dei mass-media del potere borghese attraverso giornalisti, opinionisti e tuttologi che dalla loro bassezza e meschina inutilità assolvono al loro unico compito di servire coloro che Fidel Castro ha sconfitto nella sua straordinaria vita dedicata alla causa dei popoli.
Il cordoglio del movimento di classe internazionale, antimperialista e per la pace
Un leader «che ha dedicato la sua vita alle idee rivoluzionarie, per l’applicazione dei più nobili ideali dell’Umanità nella costruzione del socialismo nell’isola di Cuba» così lo ricorda il Consiglio Mondiale per la Pace (WPC) rilevando la sua figura come «leader della guerriglia, come difensore della sovranità di Cuba come l’anima della dignità del popolo cubano» e come «autentico internazionalista si è convertito nella fonte di ispirazione per decine di nazioni e centinaia di milioni di persone nel mondo», ricordando inoltre che è stato premiato con decine di medaglie da parte del Consiglio Mondiale per la Pace «per il suo valoroso contributo alla causa della pace e la lotta anti-imperialista». Fidel – conclude il comunicato – «era un simbolo per i poveri e gli oppressi in America Latina, in Africa, in Asia, in Medio Oriente e in Europa». Per Socorro Gomes, presidente del WPC, Fidel «ha dedicato la sua vita alla difesa della sovranità popolare e nazionale di Cuba, dei popoli amici e dell’Umanità, alla decolonizzazione e alla promozione della Rivoluzione, contro la militarizzazione, le ingerenze e le guerre, facendo fronte alla potenza più aggressiva del pianeta, all’imperialismo radicato nell’ordine mondiale egemonico e agli innumerevoli intenti di destabilizzazione e distruzione della Rivoluzione» sconfiggendo «quasi 600 tentativi contro la sua stessa vita da parte di agenti dei servizi segreti d’intelligence degli USA, che tremavano di fronte al potere della rivoluzione che affrontava il sistema di dominazione, sfruttamento, minaccia e terrore su cui si sostiene l’imperialismo».
«Sarà sempre immortale per la classe operaia mondiale» afferma il Segr. Generale G.Mavrikos in un messaggio della Federazione Sindacale Mondiale (FSM-WFTU), in rappresentanza dei 92 milioni di lavoratori membri in tutto il mondo, ricordando Fidel come un leader che «insieme al Che, insieme a tutti i suoi compagni, ha combattuto e sconfitto gli imperialisti e i loro strumenti». La Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (FMGD-WFDY) ne ricorda invece «il salvataggio del movimento del Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti nel 1997» e assicura che «la gioventù della nostra organizzazione continuerà ad agire e combattere seguendo l’esempio e l’idea del compagno Fidel nella costruzione di un mondo libero dallo sfruttamento e per il raggiungimento di uguali e pieni diritti per tutti i popoli» rimarcando come «l’antimperialismo, l’internazionalismo, la solidarietà e la pace, principi base della FMGD, sono stati arricchiti e fortificati dalle idee di Fidel».
Dal Sud America all’Europa, dall’Asia all’Africa, il Movimento Comunista celebra Fidel*
Un «insigne combattente e paladino nella lotta dei popoli per la loro emancipazione e per la costruzione del Socialismo» lo definisce il Partito Comunista del Venezuela (PCV), il cui « esempio di lealtà inamovibile con i suoi principi e alla causa del popolo cubano, che sono i principi e la causa del socialismo-comunismo, la sua onestà rivoluzionaria, la sua fermezza e dignità antimperialista, la sua sapienza di fronte a tutte le sfide, la sua valenza e costanza davanti alle avversità, la sua solidarietà con tutte le cause giuste, la sua valenza personale e capacità di direzione collettiva e individuale, gli conferiscono l’imperitura leadership morale, politica, sociale, militare e culturale del popolo cubano e di tutte le generazioni di rivoluzionari, patrioti, e oltre; così noi ci riconosciamo in Fidel e nella sua prassi bolivariana, martiana e marxista-leninista».
Il Partito Comunista del Messico (PCM) ricorda Fidel come il «rivoluzionario che organizzò nella clandestinità il movimento insurrezionale contro il nefasto dittatore Fulgencio Batista che aveva convertito Cuba in una Isola di terrore, carcere e crimine, in un casinò di mafiosi e un gigantesco bordello» esaltando inoltre come da «prigioniero seppe convertirsi da accusato in accusatore e mettere nel banco degli accusati la classe dominante che sfruttava, opprimeva e reprimeva il popolo cubano. Allora Fidel Castro pronunciò: La storia mi assolverà. Non passò molto tempo che la Storia emesse il suo verdetto». I comunisti messicani esprimono la loro gratitudine «per la sua solidarietà incondizionata all’internazionalismo proletario, che si è manifestata nell’appoggio alle forze rivoluzionarie che nel Continente svilupparono la lotta armata per il socialismo, contro l’imperialismo, per l’appoggio ai popoli di Asia e Africa nella liberazione dal colonialismo e dal razzismo; per la sua solidarietà con i popoli. Ringraziamo il Comandante in Capo per il suo appoggio alla lotta anti-dittatoriale dei popoli di Nicaragua, Cile, El Salvador, Guatemala. Per aver appoggiato con tutte le sue forze la gesta dell’eroico Comandante Ernesto Che Guevara in Africa e Bolivia». Il comunicato si conclude evidenziando anche come nel periodo della controrivoluzione in URSS e in altri paesi per il Movimento Comunista Internazionale «il contributo del Comandante Fidel Castro è stato indispensabile per evitare la dispersione e cominciare il raggruppamento. Come un ferreo combattente ha difeso la vigenza del marxismo-leninismo, la critica al capitalismo nella sua fase imperialista, e l’attualità e necessità del comunismo, che ha espresso in quella parola d’ordine tanto cara a noi: Socialismo o morte!».
Il Partito Comunista di Grecia (KKE) nel dire addio «con grande tristezza alla leggendaria figura del movimento comunista internazionale, al leader della rivoluzione cubana, Fidel Castro» evidenzia come «Fidel Castro per sempre vivrà nella memoria storica e la coscienza collettiva dei popoli di tutto il mondo, degli oppressi, nella lotta per la liberazione dell’umanità dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, per la vittoria finale, per il socialismo-comunismo».
«Per tutta la sua vita e lotta – ricorda invece il Partito Comunista Operaio Russo (PCOR) – Fidel ha respirato fede e amore per le rivoluzioni di centinaia di milioni di persone in tutti gli angoli della Terra. Sull’esempio della sua vita, i combattenti per la causa dei lavoratori imparano a capire che la lotta non è mai vana e che senza di essa non c’è vittoria, che la lotta deve esser condotta in tutte le condizioni anche le più sfavorevoli».
«Con la morte di Fidel Castro cade la stella più luminosa dell’America Latina – afferma il Partito Comunista di Turchia (KP) – lasciando dietro di sé una scia visibile come guida per i cammini che portano alla vera felicità umana. La sua vita era piena di lotta contro lo sfruttamento capitalistico, l’odio razziale e nazionale e la disuguaglianza sociale. Il nome di Fidel è diventato simbolo della lotta eroica del popolo di Cuba contro l’imperialismo, il simbolo della costruzione del socialismo a Cuba e il simbolo del cambiamento e la resistenza contro il dominio da parte di potenze straniere in tutta l’America Latina». Con la sua morte «l’Umanità perde un combattente che ostinatamente ha combattuto per i principi di libertà e di giustizia» che ha dato tutta la sua vita «per il trionfo della libertà e della dignità umana». Fidel – continua il messaggio dei comunisti turchi – «è senza dubbio una grande figura storica nel più nobile e più alto senso della parola. L’uomo che ha capito i bisogni degli uomini. Il carattere e l’opera di Fidel Castro hanno indubbiamente una pagina brillante nella storia del genere umano», ha «ispirato lungamente con i suoi principi l’Umanità e i popoli di tutto il mondo» e «rimarrà per sempre nei cuori di tutti i coloro che lottano per la giustizia e la libertà» e per sempre – conclude il comunicato – la sua figura si intreccerà con «ogni vittoria nel progresso del genere umano».
Anche il Partito Comunista dei Popoli di Spagna (PCPE) evidenzia che «per le sue capacità politiche, per la sua azione coerente in ogni momento e per la sua levatura etica, è stato riconosciuto a livello mondiale come il dirigente che ha svolto un ruolo storico come orientatore delle lotte dei popoli e della classe operaia internazionale per la sua emancipazione. Il Comandante Fidel Castro Ruz ci ha insegnato – prosegue il comunicato – il cammino della lotta contro l’imperialismo, dimostrando la superiorità dei principi del socialismo. La sua opera è segnata dal suo impegno centrale con l’Umanità, e per la lotta contro le conseguenze più aggressive della dominazione capitalista mondiale come la fame, la guerra imperialista e le aggressioni all’ambiente». I comunisti spagnoli concludono rilevando come «i principi e le pratiche internazionaliste che hanno caratterizzato la rivoluzione cubana sono parte dell’immenso apporto di Fidel alla costruzione di una concezione differente delle relazioni tra i popoli».
Il grande contributo internazionalista viene sottolineato anche dai comunisti algerini del PADS secondo cui con Fidel Castro «il popolo cubano è stato educato nello spirito della più disinteressata solidarietà internazionale» ricordandone l’apporto al «popolo algerino nella sua lotta per liberarsi dal colonialismo», «le armi fornite all’ALN (Esercito di Liberazione Nazionale)» e come «dopo l’Indipendenza, Cuba ha aiutato il popolo algerino a respingere l’aggressione lanciata nel 1963 dal Re del Marocco». Nonostante «le gravi privazioni del blocco, Cuba ha incoraggiato i popoli dell’America Latina a disfarsi delle tirannie sostenute dagli USA. Ha portato il suo soccorso all’Angola e la Namibia invase dalle truppe del regime razzista del Sud Africa. L’aiuto e sacrificio dei suoi numerosi figli caduti sotto i colpi del regime dell’apartheid sostenuto dalle potenze occidentali rappresenta una lezione in materia di diritti umani».
«Per tutta la vita di Castro, e in tutta la storia della rivoluzione cubana, il supporto al movimento di liberazione nazionale del popolo palestinese e la rivoluzione palestinese è stato fondamentale» – evidenzia il Fronte Popolare Per la Liberazione della Palestina (FPLP) – resistendo insieme «a tutti i livelli, nel confronto con l’imperialismo e le sue forze, dall’America Latina all’Africa al mondo arabo. Nell’Alleanza Tricontinentale e il Movimento dei Paesi Non Allineati, Cuba stava con il popolo palestinese e il suo movimento di liberazione in tutti gli aspetti della lotta internazionale, la costruzione di un’alleanza rivoluzionaria per il movimento collettivo contro l’imperialismo, il colonialismo e la sua particolare manifestazione in Palestina, il sionismo» che «Fidel Castro e il popolo cubano hanno riconosciuto come un’arma fondamentale di oppressione razzista.
«Sotto la sua guida dinamica» per il Partito Comunista dell’India (M) «Cuba è emersa dalle catene di semi-colonialismo e schiavitù e ha costruito una società in cui sono stati fatti passi da gigante per creare una società socialmente giusta con istruzione universale, assistenza sanitaria, approvvigionamento alimentare, diritti delle donne e uguaglianza razziale». «La rivoluzione cubana è divenuta un faro per tutti i movimenti rivoluzionari e progressisti in America Latina» e Fidel Castro «è diventato un’icona rivoluzionaria per i paesi del terzo mondo e ha ispirato generazioni di giovani». «Sotto la sua guida – evidenzia il PCI(M) – la rivoluzione cubana ha intrapreso un ruolo internazionalista che è stato davvero notevole. Fidel ha inviato le forze armate cubane per aiutare la lotta contro il colonialismo e l’imperialismo in Angola, Mozambico e Sud Africa. Sotto la sua guida Cuba ha continuato a rendere un servizio internazionalista con l’invio di medici e insegnanti in diversi paesi del terzo mondo» dimostrando inoltre di «essere un professionista creativo della teoria e pratica marxista» emergendo come «campione più eloquente del socialismo nella seconda metà del XX secolo». «La sua eredità rivoluzionaria durerà» – conclude il comunicato – e «la sua vita e esempio continueranno ad ispirare rivoluzionari e progressisti di tutto il mondo nei tempi a venire».
Anche l’ONU e l’Unesco riconoscono la grande opera di solidarietà internazionale di Fidel
Anche l’ONU ha riconosciuto Fidel come un simbolo della solidarietà mondiale evidenziando la lotta instancabile affinché l’istruzione e la sanità giungessero ai popoli oppressi del mondo e i successi di Cuba nella sanità pubblica, istruzione, scienza e altre aree sociali, assicurando che «sarà ricordato per la sua leadership nazionale e internazionale». Il Segretario Generale dell’ONU ha qualificato Fidel come «una figura emblematica della Rivoluzione Cubana, di grande importanza in America Latina e influenza nelle questioni mondiali» facendo menzione speciale alla sua lotta per sconfiggere l’analfabetismo. Anche il direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova, ha affermato che Fidel Castro è un simbolo della solidarietà internazionale: «Cuba costituisce un esempio mondiale in materia di solidarietà e cooperazione» ha dichiarato evidenziando inoltre come Fidel sia stato «difensore instancabile dei diseredati e dell’istruzione come aspetto chiave per la crescita culturale, sociale e umana dei popoli».
In diverse città del mondo, in particolare in Sud America e Europa, si stanno svolgendo in questi giorni partecipati presidi in piazze e di fronte alle Ambasciate di Cuba unendosi al dolore e lacrime del popolo cubano, e sentiti messaggi di cordoglio e lutto sono stati emessi anche dai governi democratici-progressisti del sud America, tra cui Venezuela, Ecuador, Bolivia, Nicaragua, così come dalla Corea del Nord alla Siria alla Repubblica Araba Saharawi Democratica che ne ricordano il grande valore nella lotta per l’indipendenza e contro il colonialismo come anche per l’Algeria e il Sud Africa che ne ricorda il grande contributo nella lotta contro l’apartheid.
Tutte le misere figure che in questi giorni ridono e gioiscono della sua morte decretando l’ennesima fine di un epoca e dell’assolutezza dei disvalori e della supremazia dell’imperialismo, dimenticano che le Rivoluzioni sono processi collettivi di una classe, di un popolo che si mette in moto nel suo insieme forgiandosi individualmente e collettivamente nelle idee rivoluzionarie e il popolo cubano, con al suo fianco i comunisti di tutto il mondo, sa che il miglior ricordo del compagno Fidel Alejandro Castro Ruz è la continuazione della causa della liberazione dei popoli e dei lavoratori dal giogo dello sfruttamento capitalistico a cui ha dedicato tutta la sua vita.
*Una raccolta più ampia di comunicati in inglese qui