Il neoeletto presidente argentino Javier Milei è nato a Buenos Aires, ma ha origini italiane per via dei bisnonni paterni e conserva un forte legame con la comunità italiana in Argentina: comunità che è stata spesso associata a movimenti fascisti, ad ambienti mafiosi, legati ai servizi segreti statunitensi, e che è nota per aver protetto i latitanti di estrema destra coinvolti negli attentati in Italia durante le dittature militari. Legato da una generazione alla famiglia dell’ex presidente Mauricio Macri, Milei è stato economista in diversi enti pubblici nazionali e internazionali, nel gruppo bancario Hsbc, è stato membro del B20 e del Forum Economico Mondiale e ha anche insegnato materie economiche nelle università argentine.
Nel 2021 viene eletto per la prima volta al Congresso per La Libertad Avanza, una formazione che comprende gli elementi più radicali della destra argentina che Milei incarna perfettamente, dato che si definisce populista di destra, libertario-liberista, anarco-capitalista e soprattutto minarchista.
Personaggio decisamente eccentrico, Milei ha nel curriculum anche le skills di conduttore radiofonico e di esperto in comunicazione, che lo hanno portato alla notorietà ben prima della campagna elettorale, anche grazie al modo istrionico con il quale ha sempre affrontato i talk show e le ospitate in Tv per propagandare le sue posizioni ultraliberiste, contradditorie ma presentate con efficacia e che hanno avuto successo soprattutto nelle province di Cordoba, Mendoza, Santa Fè, Rosario, baluardi di conservatorismo che hanno espresso ben il 70 per cento dei voti ottenuti da Javier Milei. Il quale, durante i festeggiamenti per la sua elezione a presidente ha dichiarato di essere cattolico-ebraista, di essere vicino allo Stato di Israele e di sostenere l’Ucraina per sconfiggere la Russia. Ha aggiunto che chiuderà i rapporti col comunista Lula, con la Bolivia e che il suo più grande alleato sarà il governo golpista liberista peruviano.
Tra le principali proposte politiche di Milea, la sostituzione del peso argentino con il dollaro statunitense, la chiusura della Banca Centrale, il libero accesso alle armi, la privatizzazione delle imprese pubbliche e la cancellazione dell’assistenza sociale diretta. Inoltre, secondo il Milea-pensiero la crisi climatica è “una menzogna del socialismo” e la vendita di organi rappresenta “un mercato in più”.
Parallelamente a queste idee, Javier Milei porta avanti anche una proposta politica assai confusa e contraddittoria rispetto alla linea conservatrice populista ispirata a Bolsonaro e Trump. Ad esempio, si oppone all’aborto, al femminismo, all’educazione sessuale nelle scuole, ma nel contempo sostiene il diritto individuale di scegliere il proprio sesso, il matrimonio di persone omosessuali e la legalizzazione delle droghe.
«Sono molto orgoglioso di te — ha fatto sapere l’ex presidente degli Usa Donald Trump, tra i primi a congratularsi con Milei per la vittoria — Cambierai completamente il tuo Paese e renderai l’Argentina di nuovo grande».
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