Giornata importante per le relazioni tra il nostro partito e il PC di Cina
Il 13 settembre a Roma si è svolto un incontro col vice direttore dell’Istituto cinese di Ricerca sulla Storia e la Letteratura del PCC, Chai Fangguo.
Nell’incontro, a cui ha partecipato il Segretario Generale, c. Alberto Lombardo, e il Presidente Onorario, c. Marco Rizzo, sono stati dibattuti temi importanti di politica internazionale e nazionale, tra cui principalmente la Nuova Via della Seta e la ventilata uscita dell’Italia, l’impatto che tale sciagurata decisione potrebbe avere sul nostro Paese, l’assillante propaganda anticinese che caratterizza la stampa di regime italiana, del tutto asservita ai diktat statunitensi, così come lo sono stati i vari governi che si sono succeduti, compreso quello in carica. I compagni cinesi ci hanno chiesto anche cosa pensiamo si possa fare per migliorare i rapporti Italia/Cina. Il c. Lombardo ha sottolineato che è necessario rafforzare una propaganda di massa per smentire le falsità anticinesi che avvelenano anche le classi più disagiate del nostro Paese; il nostro Partito è già impegnato in questa campagna coi mezzi che ha a disposizione. Il c. Rizzo ha sottolineato che occorre continuare a sollecitare anche i protagonisti delle attività economiche – ricordando loro la convenienza di intensificare i rapporti con la Cina e non distruggerli – continuando a operare come già i compagni cinesi hanno fatto finora.
Successivamente è stata presentata, alla presenza dell’Ambasciatore Jia Guide, una importante pubblicazione,
La lunga marcia del PCC, edita da Marx21, breve “Storia del Partito Comunista Cinese”. L’Occidente, ha affermato l’Ambasciatore, ha cercato di distorcere l’immagine del CPC e della Cina, e il libro vuole combattere queste distorsioni.
Nel suo saluto, il c. Lombardo ha ricordato che le storie del PCC e del PCd’I hanno proceduto in parallelo. Fondati entrambi nel 1921, si sono forgiati rispettivamente nella lotta contro il fascismo e contro l’imperialismo giapponese prima e il nazionalismo sostenuto dagli imperialisti americani poi. In seguito le storie si sono divaricate. Il PCC si è mantenuto fedele al marxismo-leninismo attualizzandolo e attuandolo col pensiero di Mao, fino ai successi straordinari di oggi in cui il PCC guida più grande paese del mondo, ricevendo uno straordinario supporto del proprio popolo che non ha eguali in nessun altro paese. Invece il PCI storico, ha progressivamente abbandonato il marxismo-leninismo e trent’anni fa fu sciolto. Come dice il Presidente Xi, un Partito Comunista non è grande perché non fa errori, ma perché li sa riconoscere e correggere. Pertanto i comunisti italiani oggi, impegnati nel duro sforzo di ricostruire un grande partito comunista in Italia, devono imparare dal PCC e questa pubblicazione dovrà essere oggetto di profondo studio.
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3 Comments
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L’informazione dalla parte giusta della storia.
📚 t.me/lariscossa
avete ragione. il PCI si e’ voluto suicidare e non riesce più a rinascere
Ero presente. Bene.