Riprendiamo dal sito
“https://giuliochinappi.wordpress.com/2021/03/25/kim-jong-un-chiama-a-raccolta-i-paesi-socialisti/”
e lo sottoponiamo all’attenzione dei lettori
La Repubblica Popolare Democratica di Corea è oggi uno dei cinque Stati che possono essere considerati socialisti secondo un punto di vista “ortodosso”, insieme alla Repubblica Popolare Cinese, alla Repubblica Socialista del Vietnam, alla Repubblica Popolare Democratica del Laos e alla Repubblica di Cuba. Non è un caso, dunque, che proprio in questi giorni il leader nordcoreano Kim Jong Un abbia inviato dei messaggi ai suoi omologhi di questi altri quattro Paesi, un chiaro segnale della volontà di stringere ulteriormente i rapporti in un fronte antimperialista ed anticapitalista.
Ad avere la maggior eco mediatica è stato naturalmente lo scambio di messaggi tra Kim Jong Un ed il presidente cinese Xi Jinping, visto che la Cina costituisce storicamente il maggior alleato di Pyongyang, oltre a ricoprire un ruolo di grande peso nello scacchiere geopolitico odierno. Secondo quanto riportato dalla stampa nordcoreana, il segretario del Partito Comunista Cinese “sottolineando che la tradizionale amicizia Cina-RPDC è una risorsa preziosa comune ai due partiti, ai due Paesi e ai due popoli, ha affermato che ha intenzione di difendere, consolidare e sviluppare con successo le relazioni Cina-RPDC, promuovere i nuovi continui risultati nel causa socialista dei due Paesi e fornire ai popoli dei due Paesi una vita migliore facendo sforzi insieme ai compagni della RPDC nella nuova situazione”. Inoltre, Xi Jinping “ha espresso la sua disponibilità a dare nuovi contributi positivi alla difesa della pace e della stabilità nella penisola coreana e al raggiungimento della pace, della stabilità, dello sviluppo e della prosperità nella regione”.
Non si è fatta attendere la replica di Kim Jong Un: “Il rispettato compagno Kim Jong Un nel messaggio ha osservato in dettaglio che l’VIII Congresso del Partito del Lavoro di Corea ha stabilito linee di lotta scientifiche e realistiche e compiti strategici e tattici per raggiungere una nuova innovazione nel Partito e negli affari di Stato, come richiesto dalle mutate situazioni interne ed esterne”. Soprattutto, il leader nordcoreano ha fatto riferimento al deterioramento delle relazioni tra Pyongyang e gli Stati Uniti e alla situazione sempre delicata della penisola coreana, e per questo “ha sottolineato la necessità di rafforzare l’unità e la cooperazione tra i due partiti e due Paesi per far fronte alle sfide a tutto tondo e alle mosse ostruttive delle forze ostili”.
Kim Jong Un si è anche congratulato con la leadership cinese “per i notevoli successi ottenuti dal Partito Comunista Cinese e dal popolo cinese nella lotta per la costruzione di una società completamente benestante sotto la guida del segretario generale Xi Jinping, affrontando con successo il terribile disastro causato dalla crisi sanitaria mondiale e difendendo fermamente il socialismo di fronte alla brutale calunnia e alla pressione delle forze ostili”. Il 2021 segnerà inoltre il sessantesimo anniversario dalla firma del Trattato di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca tra Repubblica Popolare Cinese e Repubblica Popolare Democratica di Corea, per cui ci aspettiamo un intensificarsi degli scambi diplomatici e delle visite di alti esponenti dei governi in vista di questa scadenza.
Kim Jong Un ha inoltre inviato una serie di messaggi al leader laotiano Thongloun Sisoulith, visto che proprio in questi giorni sono stati rivelati i risultati delle elezioni legislative di quel Paese, e lo stesso Thongloun Sisoulith, dopo essere stato eletto segretario del Partito Rivoluzionario del Popolo Lao, ha assunto la presidenza dello Stato. Il 23 marzo, in occasione del 66° anniversario della fondazione del Partito laotiano, Kim Jong Un ha affermato che questo “è stato un evento storico che ha determinato una svolta fondamentale nella realizzazione del desiderio a lungo accarezzato dal popolo laotiano di raggiungere la liberazione del Paese e costruire una nuova società indipendente e prospera”. Il leader nordcoreano ha inoltre “espresso la ferma convinzione che i tradizionali legami di amicizia e cooperazione tra i due partiti e i due Paesi si sarebbero rafforzati in linea con le esigenze della nuova era e il desiderio dei popoli dei due Paesi”.
In seguito, Kim Jong Un ha inviato un messaggio verbale al presidente Thongloun Sisoulith, nel quale ha notificato i risultati raggiunti dall’VIII Congresso del Partito del Lavoro di Corea ed “ha chiarito ancora una volta la volontà del Partito del Lavoro di Corea di sviluppare in modo completo le relazioni amichevoli e fraterne di amicizia e cooperazione con il Laos sulla strada della lotta per la vittoria della causa socialista”. Infine, Kim Jong Un ha fatto recapitare un messaggio di congratulazioni a Thongloun Sisoulith per la sua elezione a presidente della Repubblica Democratica Popolare del Laos.
Messaggi di notifica dei risultati ottenuti dall’VIII Congresso del Partito del Lavoro di Corea sono stati inviati anche ai segretari del Partito Comunista del Vietnam e del Partito Comunista di Cuba. Nel messaggio inviato a Nguyễn Phú Trọng, che ricopre anche l’incarico di presidente della Repubblica Socialista del Vietnam, Kim Jong Un “ha chiarito ancora una volta la volontà del Partito del Lavoro di Corea di rafforzare costantemente i tradizionali rapporti di amicizia e cooperazione con il Vietnam sulla strada della lotta per la vittoria della causa socialista”.
Di contenuto molto simile il messaggio inviato a Raúl Castro, nel quale il maresciallo “ha chiarito ancora una volta la volontà del Partito del Lavoro di Corea di sviluppare i legami di unità strategica e cameratesca e di cooperazione con Cuba sulla strada della lotta per la vittoria della causa socialista e di lanciare una dinamica lotta congiunta contro l’imperialismo”. Inoltre, Kim Jong Un “ha espresso la convinzione che l’VIII Congresso del Partito Comunista di Cuba che sarà organizzato in aprile sarà un’occasione significativa per realizzare un progresso radicale nella lotta del Partito Comunista di Cuba per rafforzare ulteriormente il partito, accrescere il suo ruolo di leadership e costruire un prospero Stato socialista”.