La Corte costituzionale federale ha accolto la denuncia del Partito comunista tedesco contro la sua non ammissione alle elezioni del Bundestag e la privazione del suo status di partito politico.
Patrik Köbele, presidente del DKP, afferma:
“La Corte costituzionale federale ha respinto oggi il tentativo di mettere in pericolo l’esistenza del Partito comunista tedesco (DKP) con mezzi burocratici e di vietargli di candidarsi alle elezioni del Bundestag.
La motivazione della sentenza è uno schiaffo in faccia al Commissario per le elezioni federali e conferma anche che il DKP è un partito politico attivo, ad esempio si fa riferimento alla manifestazione del DKP nell’80° anniversario dell’assalto all’Unione Sovietica.
Questa decisione non è solo il risultato della nostra argomentazione giuridica e politica, ma soprattutto il risultato della grande solidarietà nazionale e internazionale che abbiamo vissuto. Soprattutto la solidarietà internazionale ha superato tutte le nostre aspettative. Più di 50 partiti comunisti e operai, il Consiglio Mondiale della Pace, la Federazione Mondiale della Gioventù Democratica e molte organizzazioni progressiste hanno mostrato solidarietà con noi. Questa è stata una grande dimostrazione di internazionalismo. Ovunque questo tentativo delle forze reazionarie è stato reso pubblico. I parlamentari dei partiti fratelli si sono avvalsi del Parlamento europeo per sostenere il DKP. Siamo orgogliosi di far parte di questa comunità internazionalista. Vi ringraziamo dal profondo del nostro cuore! Questo esempio mostra quanto sia importante la solidarietà e cosa può ottenere.
Per noi, questa solidarietà e questo successo sono un mandato per entrare in campagna elettorale con tutte le nostre forze, per lottare per i nostri contenuti politici e per il rafforzamento del DKP – ora più che mai.
La vittoria del DKP è anche una piccola vittoria di tappa nella lotta contro lo smantellamento dei diritti democratici, contro la ristrutturazione reazionaria dello Stato – contro questo dobbiamo continuare a lottare insieme.
Viva l’internazionalismo proletario!”
Correlati