Si intitola “Forest brothers, fight for the baltics” il docu-drama prodotto dalla NATO, diffuso tramite i suoi canali ufficiali lo scorso 11 luglio, nel quale la criminale alleanza imperialista euroatlantica glorifica i collaboratori delle Waffen SS naziste del baltico. Il docu-drama è dedicato ai “fratelli della foresta” che furono gruppi di guerriglia che operarono negli anni ’40 e ‘50 nel territorio delle Repubbliche Baltiche dell’URSS – Lituania, Lettonia e Estonia – collaborando con i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e inquadrati da Hitler contro le truppe di liberazione sovietiche dopo il ritiro dei nazisti nel 1944. Nel dopoguerra, gli ex legionari SS e nazisti, furono assoldati dagli americani e dai britannici ricevendo sostegno, rifornimenti e ufficiali di collegamento e di coordinamento logistico coi servizi segreti del MI6, la CIA e il SIS (Svezia) per continuare a condurre operazioni di guerriglia contro le autorità sovietiche.
I legami storici della NATO con i nazifascisti sono noti, ad esempio la terrorista GLADIO nel nostro paese, come il costante sostegno alla propaganda anticomunista e antisovietica. Con questo docu-drama compie un altro passo in avanti glorificando apertamente legionari SS e nazisti come “combattenti per la libertà” capovolgendo ancora una volta la verità storica.
Nel settembre 1950, una commissione americana legittimò le divisioni Estone e Lettone delle SS sostenendo che «le unità baltiche delle Waffen SS devono essere considerate come separate e distinte nei propositi, nell’ideologia, nelle attività e nella qualificazione dai membri dalle SS tedesche, pertanto la commissione ritiene che esse non siano un movimento ostile al governo degli Stati Uniti».
Quanto siano “separate e distinte” lo si vede in questi anni, dove con il patrocinio delle istituzioni borghesi baltiche – aderenti all’UE – ogni anno si svolgono raduni dei veterani collaborazionisti e nazisti dove apertamente si espongono i simboli nazisti, si inneggia ad esso e si propongono di innalzare statue per i criminali di ieri trasformati oggi in eroi. Questo mentre avanzano le tendenze scioviniste, politiche nazionaliste e xenofobe e la repressione anticomunista contro le organizzazioni e simboli comunisti e distruzione dei monumenti della liberazione antinazista che, per facciata, vengono equiparati al nazismo. Questo, naturalmente, si accompagna alla concessione dei propri territori per l’installazione di basi militari NATO, centri di comando e il dispiegamento delle sue forze come in Lettonia dove partecipano anche forze militari italiane nell’ambito della competizione interimperialista con la Russia.
La NATO e l’UE – con la complicità anche del governo italiano – hanno gravi responsabilità per la “risurrezione” del Nazismo e fascismo negli Stati baltici e nei paesi dell’Est Europa, come in Ucraina e Polonia, supportando attivamente movimenti fascisti e, con la loro politica, promuovendo la glorificazione dei collaboratori Nazisti-SS con il quale il potere borghese cerca di rafforzarsi avvelenando la coscienza dei popoli baltici, riscrivendo la storia a proprio uso e consumo.