È possibile scaricare dal seguente link il 6° numero di La Riscossa – Bollettino del Partito Comunista, pubblicato in data odierna 8 ottobre 2023, frutto dell’elaborazione della Redazione diretta da Alessandro Pascale. Seguono Sommario ed Editoriale.
Adesso disponibile anche in lingua inglese: La Riscossa – Bollettino del PC n°6 (Eng)
Un paio di giorni fa il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha detto: “Se l’Ucraina cadesse assisteremmo a una deriva di aggressioni ad altri paesi ai confini con la Russia e questo – come avvenne nel secolo scorso tra il ’38 e il ’39 – condurrebbe a un conflitto generale e devastante”. In pratica se smettiamo di appoggiare l’Ucraina scoppia la terza guerra mondiale, ci racconta Mattarella, che porta avanti l’equivalenza Putin-Hitler. In verità siamo da anni servi della NATO. Lo si era capito almeno dai tempi del governo D’Alema (di cui Mattarella è stato Vicepresidente) nella prima guerra (Jugoslavia 1999) in cui l’Italia ha stracciato il diritto internazionale e l’articolo 11 della nostra Costituzione. Aspettarsi una posizione imparziale è da illusi inconsapevoli della natura compromessa dell’intero quadro istituzionale attuale. Il “conflitto generale e devastante” è già in corso da tempo. Anche se non si è ancora combattuta, fortunatamente, con le armi atomiche, la guerra mondiale è in atto da anni, ed è il risultato non di un processo di espansionismo imperialista russo, ma della resistenza attiva dei popoli del “terzo mondo” che oggi stanno insorgendo.
Ne è un esempio quel che accade in Israele, avamposto strategico dell’occidente in Medio Oriente dal 1948. In questa terra la guerra è da allora endemica: la fine della seconda guerra mondiale non si è accompagnata all’avvento della pace, ma di una guerra imperialista che ha assunto varie forme: quella internazionale interna allo scontro geopolitico tra movimento comunista e suoi alleati (tra cui i palestinesi) e blocco imperialista occidentale; quella coloniale classica del regime sionista, nazionalista, razzista (con tanto di segregazione) di Israele; quella dell’oppressione di classe, che colpisce la maggior parte del popolo palestinese come tutti gli altri popoli del mondo ancora soggetti a regimi capitalisti. Una simile guerra permanente non riguarda solo la Palestina, ma tutto il mondo.
Aveva ragione Preve a parlare della terza guerra mondiale già in riferimento al periodo della guerra fredda. In un’ampia prospettiva la fase storica che stiamo vivendo assomiglia allo scenario degli anni ’80, quando gli USA sostenevano gli integralisti islamici di Bin Laden ma in funzione antisovietica. Oggi appoggiano i neonazisti ucraini in funzione anti-russa, ma in effetti non hanno perso il vizio del sostegno al terrorismo islamico (vd ISIS in Siria e Libia). Dopo quindi un ventennio (1991-2011) in cui l’imperialismo occidentale ha bombardato e destabilizzato a proprio piacimento il “terzo mondo” arriva la risposta russa con il legittimo supporto ad Assad in Siria. Il golpe occidentale in Ucraina (2013-14) è anch’esso un atto di guerra palese. Dietro la Russia c’è la Cina e dietro la Cina c’è una globalizzazione diversa, amica e non nemica dei popoli. Se dovesse cadere l’Ucraina quindi, non dovremmo temere altre “invasioni” russe. È molto più probabile che le prossime crisi politiche, sociali e militari saranno costruite ad arte dall’imperialismo occidentale per cercare di frenare il proprio declino. È responsabilità nostra impedire che ciò accada.
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