Pubblichiamo la traduzione dell’intervista rilasciata da Alberto Lombardo a Radio Habana Cuba
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da: Maritza Gutiérrez
Il professor Alberto Lombardo, responsabile delle relazioni internazionali del Partido Comunista (Italia), direttore dell’organo del partito La Riscossa, e ordinario di statistica nella Università di Palermo (Sicilia) ha rilasciato una intervista a Radio Habana Cuba sullo stato delle relazioni col PCC e la solidarietà con il popolo e il governo cubani.
1. Professore, come responsabile delle relazioni internazionali del PC in Italia, vorremmo sapere qual è lo stato attuale dei suoi legami con Cuba e il suo partito comunista?
I rapporti tra il nostro Partito e Cuba socialista sono ottimi. In tutte le occasioni più importanti abbiamo manifestato la nostra solidarietà alla lotta contro l’infame bloqueo e in favore dell’avanzamento della costruzione del socialismo a Cuba. I siti internet che disponiamo – da www.LaRiscossa.info, alle pagine del partito e quelle del segretario Marco Rizzo – non mancano mai di informare i lavoratori e cittadini italiani della reale situazione e contrastano la volgare propaganda imperialista e borghese che impera nel nostro Paese. Delegazioni del nostro Partito partecipano periodicamente a incontri ufficiali presso l’Ambasciata di Roma e altre Sedi Consolari. Questi rapporti sono reciproci, in quanto anche i rappresentanti di Cuba in Italia non hanno mancato di mandare delegazioni o messaggi ai nostri Congressi. I nostri militanti partecipano costantemente alle manifestazioni a favore di Cuba e contro il bloqueo nelle piazze italiane.
Ma vorrei dire di più. Spesso per noi Cuba è un esempio luminoso quando tanti e tanti ci chiedono “ma insomma, cos’è il socialismo?” “se esso è fallito, perché continuate a chiamarvi comunisti?” Ebbene per noi la risposta più concreta, più che esempi storici legati al passato, è la realtà viva e poderosa che Cuba rappresenta da oltre sessant’anni nel mondo. Il sistema sanitario, scolastico, universitario, la protezione per l’infanzia e gli anziani, la sicurezza del posto di lavoro – tutte cose che nel nostro Paese sono un lontano ricordo ottenute quando il movimento politico e sindacale era forte e invece oggi sono garantite nella piccola e forte Isola caraibica – ci aiutano a spiegare meglio di tante parole la differenza tra il socialismo e la barbarie capitalista.
2. Professore, il mondo affronta una recrudescenza della pandemia con i nuovi ceppi del coronavirus. Cuba non sfugge a questa realtà, però la affronta in stretta collaborazione tra il partito, il governo e la popolazione. Come valuta lei la solidarietà in questi tempi di pandemia e in particolare ciò che accade a Cuba con le sue brigate mediche per il mondo?
Purtroppo nel nostro Paese a dominare sono gli interessi economici. La sanità pubblica costa e non rende profitti, invece i tre vaccini statunitensi sono costosissimi e stanno facendo fare grossissimi profitti alle case farmaceutiche che li hanno sviluppati, tra l’altro, coi fondi pubblici che hanno ricevuto dai Governi. Abbiamo assistito alla denigrazione dell’unico vaccino europeo, l’AstaZeneka, che costa un decimo di quelli americani, tanto che la gente ha chiesto a gran voce di non volerlo più, mentre i casi di effetti collaterali dei vaccini statunitensi sono stati oscurati. I vaccini alternativi – cinese, russo, cubano – non sono stati accreditati dall’Agenzia Europea e quindi tutta l’Unione Europea è stata ingabbiata in un’enorme riserva di caccia monopolistica di stampo USA.
Questo ha dato luogo a un discredito totale non solo dei vaccini USA, ma di tutta la campagna vaccinale, tanto che il numero di coloro che oggi rifiutano il vaccino in Italia è altissimo, anche tra il personale medico. La risposta che si sta mettendo in campo è quello di imporre l’obbligo vaccinale per medici e insegnanti, ma senza copertura assicurativa sociale rispetto alla possibilità di casi avversi, anzi prevedendo uno scudo penale per le compagnie internazionali che hanno prodotto i vaccini. Si può immaginare il caos che tutto ciò procura nel nostro Paese.
Anche questa situazione paradossale ci fa capire la distanza abissale che separa una nazione coesa e ben diretta, in cui i cittadini si fidano del proprio governo perché sanno che esso ha a cuore solo l’interesse del proprio popolo, come Cuba socialista, e il disordine e l’anarchia sociale e morale che invece regna nei Paesi capitalistici come il nostro.
L’aiuto spassionato e disinteressato che Cuba socialista ha dato al nostro Paese è stato un atto che tutti gli italiani hanno visto ed apprezzato. La disgustosa propaganda borghese che ha tentato di mistificare e denigrare quell’aiuto non ha avuto successo. La gente vede e capisce cosa può fare un piccolo popolo se ispirato da grandi ideali.
Cuba ha denunciato ancora una volta le campagne di disinformazione e la guerra mediatica feroce che oggi si esercita come parte di un manuale di guerra non convenzionale contro i governi che non si piegano agli ordini degli Stati Uniti. Secondo lei, in che modo i comunisti italiani possono contribuire a contrapporsi alle campagne di disinformazione contro Cuba, e quale sarebbe il suo messaggio in questo momento in cui si cerca di destabilizzare il paese?
Il nostro partito, i suoi organi di informazione, tutti i suoi militanti, dal segretario generale, Marco Rizzo, al militante di più recente ingresso ama Cuba, la sostiene e la difende. L’esempio di Cuba, come dicevo prima, per noi è l’aiuto più prezioso per difendere e promuovere il socialismo.
Per concludere, desidero manifestare la più ferma solidarietà col popolo e il suo governo, solidaretà personale e política di tutto il mio partito. Solidarietà e ammirazione per l’eroismo con cui Cuba affronta la sovversione dell’imperialismo statunitense oggi, come durante più di 60 anni. Ammirazione per l’amore e l’orgoglio che il suo popolo esprime per la sua propria rivoluzione che ha difeso, difende e difenderà contro tutte le avversità e tutti i nemici. Ammirazione per i risultati civili e sociali che ha raggiunto col suo duro lavoro, realizzato nelle peggiori condizioni possibili. Ammirazione per il rispetto che il suo fermo atteggiamento riesce a conseguire anche presso i suoi nemici. Le “rivolte” che l’imperialismo statunitense sta goffamente cercando di suscitare in questi giorni, certamente condannate all’insuccesso perché costruite con i loro maledetti soldi, testimoniano solo la rabbia impotente degli oppressori che non riescono più a guadagnarsi il rispetto anche all’interno del proprio paese e all’interno delle proprie alleanze internazionali, come dimostrato dall’ultimo voto dell’ONU. Ma questa unità del popolo con i suoi leader in continuità con la propria storia, certo, non può che essere grazie ai solidi legami che coloro che hanno guidato la nazione hanno saputo stabilire, dalla Rivoluzione ad oggi, da Fidel ad oggi . Viva Cuba indipendente, sovrana e socialista.
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https://www.radiohc.cu/especiales/exclusivas/265544-alberto-lombardo-el-ejemplo-de-cuba-es-realidad-viva-y-poderosa