Riceviamo e volentieri pubblichiamo
In questa situazione di imbarazzante incertezza sulla validità costituzionale di alcune parti del bando di concorso per le scuole di specializzazione, trovo importante far sentire la voce di una parte della classe medica a cui di fatto è stato alienato il diritto di partecipazione allo stesso, indipendentemente dalla propria volontà ma per imposizione. In questo anno difficile noi medici in quarantena al momento dell’espletamento del concorso non siamo stati assolutamente considerati né nelle richieste di chiarimenti né nella predisposizione di metodiche che non precludessero il diritto di partecipare a un concorso pubblico.
Credo sia fortemente discriminante togliere il diritto di partecipazione a chi, per esigenze di tutela della salute pubblica ha visto precludersi un concorso fondamentale per la vita formativa e professionale di noi medici.
Si parla di tutti quei medici che alla data del concorso si sono trovati in una situazione di quarantena a causa dell’epidemia da Covid-19 poiché contagiati oppure in quarantena cautelare per possibile contatto con casi positivi avvenuta nel contesto della professione medica durante le attività di corsia o di assistenza territoriale ai pazienti.
Sottolineo la inadeguatezza della predisposizione del concorso che non ha previsto soluzioni alternative di fatto privando un gran numero di aspiranti della possibilità di accedere alla formazione specialistica.
Altra amara constatazione è stata la totale indifferenza da parte del Ministero dell istruzione, università e ricerca ai quesiti posti da questa parte di medici. Infatti già dalla fine di agosto varie associazioni e singoli medici hanno posto quesiti in merito alle eventuali soluzioni che permettessero anche ai medici in quarantena di poter concorrere. Nessuna istanza di chiarimento ha mai ricevuto risposta e tuttora dopo oltre un mese siamo ancora in attesa, come a confermare un totale disinteresse da parte del Ministero alla questione. In questo anno in cui molti medici hanno messo a repentaglio la propria salute per garantire la tutela dell’assistenza ai cittadini, proprio chi per assolvere al proprio giuramento etico sanitario ha contratto il Covid, si è trovato ad essere discriminato ed escluso. I medici Covid positivi o a rischio di esserlo sono stati totalmente dimenticati dal Miur, senza ricevere nemmeno il rispetto di permettere l’esercizio del diritto alla partecipazione a un concorso fondamentale per il prosieguo della formazione medica, per il divenire della professione a garanzia della tutela della salute di tutti.
Lettera firmata