C’era grande attesa per l’udienza di ieri al CGA di Palermo chiamato a decidere sul ricorso presentato da alcune associazioni che sostengono la violazione del vincolo di edificabilità che renderebbe illegale il Muos. Nei giorni scorsi, i deputati regionali del M5S, messi all’angolo dal Movimento No Muos, avevano annunciato trionfalmente che l’Avvocatura di stato non si sarebbe presentata al CGA presentando questo come “un fatto storico” e “dalla parte dei cittadini”. Questo dava seguito al laconico annuncio da parte di Di Maio che, in visita in Sicilia, aveva annunciato “novità a breve”.
Ma la realtà è stata fin da subito chiara e ieri si è avuta la definitiva certezza. Il governo M5S-Lega si schiera – nei fatti – a difesa del Muos. D’altronde le smentite da parte del Ministero della Difesa, guidato dalla ministra Trenta del M5S, ai proclami del deputato regionale avv. Trizzino che annunciava l’obiettivo “di smantellare il Muos” erano emblematici di come il governo non avesse alcuna intenzione di mettere in discussione un’opera strategica per l’imperialismo americano.
Come infatti denunciato tempestivamente dagli avvocati del movimento No Muos, il fatto che l’avvocatura di stato non si sia presentata all’udienza non era nient’altro che un fatto simbolico, totalmente inutile nel procedimento processuale e, anzi, controproducente rimanendo in essere la precedente memoria difensiva già presentata del Ministero della Difesa.
«Nessuno provi a sbandierare, come successo poche ore dopo la fine dell’udienza, la richiesta con cui il Ministero della Difesa si è visto rifiutare dalla Avvocatura la lettera di rinuncia alla difesa del MUOS perché non fattibile tecnicamente. Avrebbero dovuto saperlo i dotti consulenti legali della Ministra Trenta, assieme all’avvocato e on. Trizzino, come non fosse “normativamente previsto” e fuori tempo massimo “recedere dalla posizione processuale precedentemente assunta neanche “eventualmente ritirando le memorie già depositate”», scrive il Movimento No Muos in risposta alla diffusione da parte del M5S di una lettera inviata all’Avvocatura di stato da parte del Ministero della Difesa nel quale si chiedeva “ove normativamente previsto, di recedere dalla posizione processuale precedentemente assunta”.
Nessuno sano di mente può pensare che si tratti di semplice incompetenza, che non rappresenterebbe comunque alcuna giustificazione, ma di un tanto palese quanto ridicolo tentativo di salvare la faccia producendo una richiesta totalmente inutile. Una volta palesata, il M5S siciliano prova a rimanere ancora in piedi annunciando che adesso la battaglia si sposta “sulla verifica del superamento delle emissioni delle onde elettromagnetiche”.
«Per smantellare il MUOS ci vuole un atto politico, non le solite giravolte equilibristiche dietro cui nascondersi», prosegue il comunicato degli attivisti No Muos che denunciano inoltre come il Ministero della Difesa continui a presentarsi come controparte anche nei processi penali contro i militanti e attivisti che in questi anni hanno realmente combattuto in prima linea contro la base americana e il Muos.
Il giudizio dei No Muos nei confronti del governo M5S-Lega è quindi chiaro e netto: «presentatosi come governo del cambiamento e al servizio del popolo, – affermano – ha immediatamente dimostrato la sua vera missione: essere al servizio delle grandi multinazionali italiane e tradire le aspettative di miglioramento di vita delle masse popolari pur di non mettere in discussione la tendenza alla guerra. Lo dimostra la promessa non mantenuta di dimezzare le spese militari – 68 milioni di euro al giorno – l’acquisto degli F-35, la retromarcia sul mettere in discussione gli accordi militari a partire da quelli con la Nato. Emblematico di questo voltafaccia è la vicenda del Muos. I 5Stelle all’opposizione hanno combattuto il Muos in modo da ottenere un grosso consenso elettorale in Sicilia, ma una volta al governo il ministro Trenta ha ribadito l’accordo con la Marina Militare statunitense per il mantenimento e l’ampliamento della base militare di Niscemi.»
«I risultati dimostrano una perfetta continuità con i precedenti governi PD e Forza Italia. L’unica novità possibile per noi è e rimane lo smantellamento del MUOS e delle 46 antenne», conclude il comunicato lanciando la prossima mobilitazione per sabato 8 dicembre alle ore 15 a Niscemi.