Occupata una delle sedi Almaviva di Palermo per dire “no alla deportazione” a Rende (Cosenza) di centinaia di lavoratori palermitani legati alla commessa Enel.
Dopo l’ennesimo tavolo al Mise che non ha portato ad alcuna soluzione a favore dei lavoratori, questa mattina nell’ambito dello sciopero di 48 ore proclamato dai sindacati confederali i lavoratori della sede in via Marcellini hanno preso l’iniziativa di occupare i locali chiudendo i cancelli con le catene e richiedendo un incontro urgentissimo con il prefetto e i vertici dell’azienda Enel. 154 operatori dovrebbero già partire il prossimo 24 ottobre mentre altri 246 entro la fine dell’anno. Un trasferimento che per molti di loro equivale ad un licenziamento non potendolo di certo affrontare con il basso livello salariale a cui sono sottoposti da Almaviva.
Questa vertenza, che si inserisce in quella più ampia del licenziamento di circa 2.500 lavoratori dalle sedi di Roma e Napoli, è relativa alla commessa Enel che scadrà a fine anno nella quale la società subentrante nell’appalto, la Exprivia, non è disposta ad assumere tutti i lavoratori operativi sulla commessa finora in gestione ad Almaviva che si trasformano in esuberi. Exprivia prenderebbe infatti solo i lavoratori con terzo livello, diminuendo gli attuali livelli contrattuali e annullando gli scatti di anzianità, assumendo sfruttando le possibilità che gli offre il governo Renzi attraverso il Jobs Act. Ancora una volta i lavoratori dei call center sono schiacciati da indicibili ricatti da Almaviva e dagli appalti al massimo ribasso che imperversano nel settore.
Domani è previsto un nuovo tavolo tecnico tra i sindacati, governo e azienda. Dai balconi della sede sono stati esposti diversi striscioni tra i quali: “Tripi, l’unico esubero sei tu”, “Lavoro e dignità”, “Siamo tutti Almaviva, il lavoro non si tocca”, “Più occupazione, meno delocalizzazioni”. E’ noto infatti come Almaviva abbia aperto una nuova sede in Romania dove potrà sfruttare manodopera ancora più a basso costo permettendosi senza alcuna vergogna anche di minacciare azioni ritorsive contro i lavoratori che stanno utilizzando “inammissibili forme di protesta fuori dalla legalità” secondo quanto affermato dall’azienda in un comunicato stampa in risposta all’occupazione. La fed. di Palermo del Partito Comunista in un comunicato esprime “piena solidarietà ai lavoratori che hanno occupato la sede di via Marcellini” evidenziando come “da anni l’azienda sottopone i lavoratori a continui ricatti in una guerra per abbassare il costo del lavoro e i diritti per il proprio profitto in un settore dominato da appalti al massimo ribasso, esternalizzazioni e delocalizzazioni di cui sono responsabili il governo nazionale e l’UE, le grandi aziende e gli enti istituzionali con la complicità dei sindacati concertativi”. Dal PC palermitano si esprime sostegno alla “decisione di occupare la sede” e si invita “tutti i lavoratori all’unità prendendo nelle proprie mani senza delegare la lotta per salvaguardare i livelli occupazionali, diritti e salario, rifiutando i soliti compromessi a perdere che hanno costantemente indebolito le posizioni dei lavoratori nei confronti dei padroni di Almaviva.”
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