Quello che segue è il secondo contributo di Bartoloni sul tema della pandemia. Il primo, dedicato al tema della “Zoonosi” è disponibile sempre su La Riscossa.Si ricorda che la Scuola popolare di formazione politica Antonio Gramsci ha pubblicato video e atti del seminario “Le menzogne sulla pandemia covid” al seguente link.
Scarica PDF
Dopo aver analizzato perché entrare in contatto con animali selvaggi, addomesticarli, devastarne gli habitat e le abitudini è un fatto sociale, analizziamo perché chi nega la possibile fuoriuscita del SARS-CoV-2 da un laboratorio è quantomeno un ignorante (se non peggio).Innanzitutto una considerazione di carattere generale. Una società che si basa sullo sfruttamento della natura, umana e non solo, non è interessata a ricercare come, dove e quando nasce il SARS-CoV-2. Farlo significa ammettere le proprie responsabilità oggettive e prendere seriamente in considerazione tutte le opzioni, incluso l’incidente di laboratorio e il rilascio volontario del patogeno per finalità politico-militari. Tutte eventualità che gli esperti conoscevano bene[1].
Senza considerare i rischi di infezione cui sono soggetti i ricercatori che entrano dentro le grotte per catturare e “tamponare” gli esemplari di pipistrello oggetto di studio[2], già il 24 settembre 2003, a seguito di una contaminazione accidentale in un laboratorio di Singapore avvenuta sedici giorni prima, l’OMS dichiarava: «La possibilità che un’epidemia di SARS possa svilupparsi da un incidente di laboratorio è un rischio di considerevole importanza, dato il relativo alto numero di laboratori che stanno attualmente conducendo ricerche, impiegando Coronavirus della SARS o conservando campioni prelevati da pazienti affetti da SARS»[3]. Ed ecco che, puntualmente, il 6 dicembre dello stesso anno, un tenente-colonnello taiwanese contrae la SARS proprio a seguito di un incidente nel laboratorio militare del Taiwan Military Institute of Preventive Medical Research[4], una struttura dove si lavora sulle armi biologiche.
Ma così come è nella natura di una società basata sullo sfruttamento e la concorrenza produrre incidenti sul lavoro a un ritmo più alto di quello che si avrebbe se la sicurezza non fosse un costo da minimizzare e gli scienziati non fossero obbligati al risultato a ogni costo (publish or perish) e avessero tempo, voglia e capacità di prendere meglio in considerazione le conseguenze socio-economiche delle proprie azioni; altrettanto inevitabile è che tale società produca pericoli e incidenti anche nei laboratori di biosicurezza (BSL) a un ritmo maggiore di quello che si avrebbe altrimenti. Per non parlare del rilascio volontario del patogeno che, a oggi, è un’ipotesi che non può essere esclusa.
E che alla vigilia di questa pandemia i laboratori non fossero sufficientemente sicuri ce lo conferma nientepopodimeno che il professor Yuan Zhiming, direttore del Laboratorio di Biosicurezza Nazionale dell’Istituto di Virologia di Wuhan, che nel settembre 2019, poco più di tre mesi prima della scoperta ufficiale del SARS-CoV-2, manda alle stampe un articolo nel quale vengono elencati i quattro principali problemi che affliggono i biolaboratori del proprio paese[5].
Molti di questi problemi di sicurezza sono stati riconosciuti come “cronici” persino dalle colonne del Global Times, il tabloid pubblicato sotto gli auspici del Partito Comunista Cinese[6]. Alla faccia della censura! Una trasparenza che non ha nulla da invidiare a quella degli Stati Uniti dove, nei sette anni compresi tra il 2009 e il 2015, sono ufficialmente occorsi 749 incidenti riguardanti gli agenti biologici sottoposti al controllo della legge sul bioterrorismo[7]. Praticamente, una media di due incidenti a settimana.Infine, c’è il problema del «traffico internazionale dei virus, scambiati da ricercatori senza scrupoli e dirigenti di industrie farmaceutiche: tutti pronti ad accumulare soldi e fama grazie alla paura delle epidemie»[8]. Un problema portato all’attenzione del grande pubblico da Lirio Abbate, che nell’aprile 2014 riassume su L’Espresso l’inchiesta della procura di Roma relativa all’emergenza sanitaria provocata dall’influenza aviaria in Italia. Dalle carte
[1] Le considerazioni che seguono sono tratte da A. Bartoloni, Critica marxista della vaccinazione COVID, Transeuropa, cap. 2.
[2] Per i dettagli cfr. Youth in the Wild – Invisible Defender, documentario cinese con sottotitoli in inglese, pubblicato su YouTube il 2 aprile 2020.
[3] SARS case in Singapore linked to accidental laboratory contamination, a cura di WHO, 24 settembre 2003. Cfr. who.int.
[4] Gilles Demaneuf, The Good, the Bad and the Ugly: a review of SARS Lab Escapes, in «Zenodo», 27 novembre 2020, doi: 10.5281/zenodo.4293257.
[5] Le citazioni che seguono sono tratte da: Yuan Zhiming, Current status and future challenges of high-level biosafety laboratories in China, in «Journal of Biosafety and Biosecurity», vol. 1, n. 2, settembre 2019, pp. 123-127, doi: 10.1016/j.jobb.2019.09.005. I corsivi sono miei.
[6] Liu Caiyu – Leng Shumei, Biosafety guideline issued to fix chronic management loopholes at virus labs, in «Global Times», 16 febbraio 2020.
[7] Con il termine “incidente” si include il furto, la perdita e il rilascio involontario di agenti biologici e tossine. Il numero è stato calcolato da Lynn Klotz nel suo articolo Human error in high-biocontainment labs: a likely pandemic threat, (in «Bulletin of the Atomic Scientists», 25 febbraio 2019) a partire dai dati forniti a seguito di una richiesta di accesso agli atti disponibile su theblackvault.com. Si tenga presente che il governo degli Stati Uniti ancora nel 2017 non era a conoscenza del numero preciso di laboratori presenti sul proprio territorio. Per maggiori informazioni, cfr. High-Containment Laboratories: Coordinated Actions Needed to Enhance the Select Agent Program’s Oversight of Hazardous Pathogens, a cura di United States Government Accountability Office (GAO), ottobre 2017, p. 11 (gao.gov).
[8] Lirio Abbate, Il business segreto della vendita dei virus che coinvolge aziende e trafficanti, in «L’Espresso», 3 aprile 2014.
[9] Ibid.
1 Comment
🔴 Segui e fai seguire Telegram de LA RISCOSSA🔴
L’informazione dalla parte giusta della storia.
📚 t.me/lariscossa