Intervista esclusiva a Kostas Papadakis, membro del CC del KKE e membro del Parlamento Europeo a cura dell’International Communist Press (ICP)
ICP: Dopo il 3° memorandum in Grecia, stiamo tutti assistendo alle leggi anti-operaie e anti-popolari che passano dal parlamento. Si può dire che le persone sono sempre più politicizzate e organizzate come il loro tenore di vita diminuisce?
Kostas Papadakis: Il governo SYRIZA-ANEL ha realizzato il proprio memorandum, approvato con i voti dei partiti borghesi di “destra” e di “centro” (ND, PASOK, POTAMI), sulla base dei due memorandum precedenti. I memorandum non sono solo un accordo con le istituzioni imperialiste, ma il “programma” della classe borghese, al fine di recuperare redditività, ridurre i diritti dei lavoratori e il prezzo della forza-lavoro.
Il governo SYRIZA-ANEL, adottando dure misure anti-operaie, provoca profonda disillusione in ampie fasce della popolazione. Tra questi, coloro che credevano che i memorandum potessero eventualmente essere aboliti tramite il parlamento e il referendum. La disillusione cede il passo alla lotta del popolo. Nei primi sei mesi del 2° governo SYRIZA-ANEL ci sono stati quattro scioperi generali di massa, insieme ad altre mobilitazioni di operai, lavoratori autonomi, tecnici e professionisti. I contadini poveri hanno istituito posti di blocco in 100 punti in tutta la Grecia per 40 giorni. In questo periodo, ci sono state mobilitazioni ogni giorno.
Ma anche queste lotte non tengono il passo con la fase offensiva condotta contro il popolo. Tuttavia, non è solo il carattere di massa di una lotta da solo ad essere importante, ma anche la sua direzione. Lotte di massa sono state intraprese negli anni precedenti; tuttavia la richiesta di dimissioni di un governo affinché un altro prendesse il suo posto era quella dominante. Alla fine, il nuovo governo ha continuato la stessa linea politica, seminando disillusione tra settori del popolo. Oggi, devono esserci lotte di massa che riguardano tutti i problemi, che hanno come obiettivo il percorso di sviluppo capitalistico stesso, il potere dei monopoli, l’Unione Europea. E queste lotte possono avere forza, durata, successo e soprattutto prospettive.
ICP: Pensate possa esser possibile una dissoluzione del governo SYRIZA-ANEL e vi aspettate elezioni anticipate?
KP: SYRIZA è stata scelta dalla classe borghese per completare il lavoro sporco, con il 3° memorandum, perché può farlo meglio di ND. Ci sono altre forze politiche borghesi pronte come “forza di riserva” nel caso in cui la maggioranza di governo avesse bisogno di sostegno. Nulla è casuale. Il governo usa la fraseologia di “sinistra” per creare una falsa distinzione in relazione al maggiore partito di opposizione, quello “di destra” ND, che accusa di essere un sostenitore dell’ideologia neoliberista, al fine di dimostrare che il governo ha pretese sensibilità sociali. Questa è una tattica per ingannare il popolo, cosa che è sostenuta da altri partiti e da una sezione dei media che dicono che il governo ha un profilo di sinistra. Naturalmente, gli sviluppi hanno le loro dinamiche. Se le cose non andranno come programmato, non escludiamo la possibilità di una “uscita eroica” da parte del governo e la possibilità di elezioni. Un tale scenario dipenderà dagli sviluppi internazionali ed europei e dalla loro traiettoria.
ICP: Per raggiungere il progettato avanzo di bilancio del 2017 si prefigurano per il prossimo anno grandi tagli alle pensioni e maggiore tassazione. Quale sarà l’asse della lotta del KKE nel prossimo futuro?
KP: I comunisti lottano all’interno dei sindacati, delle associazioni dei contadini poveri, dei lavoratori autonomi affinché le misure antipopolari del governo vengano fermate e per il ripristino rispetto alla caduta di reddito a cui è stato sottoposto il popolo. Usiamo tutte le possibilità. Recentemente, ad esempio, il KKE ha presentato un progetto di legge al Parlamento per l’abolizione della speciale imposta di consumo e l’IVA sul riscaldamento petrolio e gas naturale per uso domestico.
Allo stesso tempo, il nostro partito evidenzia in modo militante che le esigenze del popolo possono essere soddisfatte sulla base del reale potenziale produttivo e della ricchezza prodotta in questo paese, solo se la produzione e l’economia sono liberati dalle catene della proprietà capitalistica.
Ciò porta il popolo a riflettere: perché oggi dobbiamo importare il latte, gli alimenti di origine animale, pesticidi e medicinali, carne, zucchero e altri prodotti che possono essere prodotti nel nostro paese? Perché l’edilizia ha subito una battuta d’arresto quando ci sono molti lavori che devono essere eseguiti per infrastrutture anti-alluvioni, anti-terremoto, anti-incendi boschivi che sono urgentemente necessari?
Il Partito mette in evidenza la superiorità della sua proposta relativa alla proprietà sociale statale dei mezzi di produzione e alla pianificazione scientifica centralizzata. Mette in evidenza la superiorità del socialismo, dimostrando il potenziale di un’economia programmata in base alle esigenze sociali, in opposizione al sistema odierno che porta crisi e austerità al popolo ed è dominato dal profitto capitalistico.
Il popolo greco, la classe operaia in primis, per perseguire questa strada deve organizzare il contrattacco e non aspettare soluzioni dall’alto, da parte dell’Unione europea e i suoi governi. Deve organizzare la lotta per cambiare i rapporti di forza all’interno del movimento operaio.
ICP: Brexit e le difficoltà finanziarie di Deutsche Bank sono segnali di aggravamento della crisi dell’imperialismo dell’Unione Europea. In questa prospettiva quali dovrebbero essere i compiti dei Partiti comunisti e operai in Europa?
KP: Per comprendere gli sviluppi nell’UE e i compiti del movimento comunista, si deve iniziare esaminando più in generale la situazione e specificatamente che nelle condizioni di oggi:
Questo quadro definisce in gran parte gli sviluppi nell’UE. L’UE rimane oggi una forma avanzata di alleanza reazionaria tra gli Stati capitalisti in Europa. Tuttavia, gli obiettivi comuni dei monopoli, delle classi borghesi che hanno formato questa alleanza non possono annullare lo sviluppo asimmetrico delle economie dei suoi Stati membri.
E’ in questo contesto che dobbiamo valutare il risultato del referendum britannico, che riflette l’esistenza di sezioni di capitale che desideravano la Brexit. Il crescente malcontento del popolo è stato intrappolato nella corrente dell’euroscetticismo borghese. In particolare va notato che vi è un tentativo da parte di forze di estrema destra e fasciste di utilizzare questa corrente, che si sviluppa in molti paesi europei.
In queste condizioni, i governi di Francia, Italia e Grecia chiedono l’allentamento della politica di bilancio dell’UE, l’aumento dei finanziamenti statali e comunitari alle imprese in modo da rafforzare i loro gruppi monopolistici nazionali.
Tuttavia, questa rete di contraddizioni intra-borghesi non può e non deve nascondere la convergenza strategica di tutti costoro contro gli interessi della classe operaia e gli strati popolari. Tutti costoro, nonostante le loro varie differenze, sacrificano continuamente le esigenze del popolo, al fine di rinforzare la competitività e la redditività del capitale.
In queste condizioni, il movimento comunista in Europa è sottoposto a enormi responsabilità e deve lottare in modo che i lavoratori non siano ingannati dalle nuove promesse fraudolente, come quelle ad es. di A. Tsipras, che la linea politica antipopolare possa presumibilmente cambiare ed essere invertita con un’alleanza di Stati del sud dell’UE o un’alleanza dei socialdemocratici europei. Ciò che è necessario è l’opposizione politico-ideologica contro le forze del “Partito della Sinistra Europea” (PSE) e gli altri partiti socialdemocratici che seminano illusioni simili.
Questo è il motivo per cui è di grande importanza la creazione e l’attività dell'”Iniziativa Comunista Europea”. Vi partecipano 29 PC e dichiarano che l’Unione europea è un’unione di stati capitalistici, che non può essere migliorata e umanizzata, come il capitalismo non può essere migliorato e umanizzato.
I PC d’Europa, rafforzando la lotta contro gli imperialisti UE, NATO, Stati Uniti, devono rafforzare il ruolo politico indipendente del movimento comunista, in modo che i popoli non seguano una “falsa” bandiera, vale a dire una bandiera di settori della classe borghese dei loro paesi o di altri centri imperialisti, con falsi slogan, come quelli per la “sovranità” e “uguaglianza” dei paesi nel quadro del capitalismo e dell’UE. Inoltre, è molto importante che la lotta per lo svincolarsi dalle unioni imperialiste dell’UE e della NATO sia collegata con la lotta per il potere dei lavoratori, che è l’unica garanzia che tale disimpegno andrà a beneficio del popolo.
I PC d’Europa, che lottano per impedire le misure sempre peggiori che sono in cantiere, al fine di soddisfare le esigenze dei lavoratori, devono entrare in conflitto con la borghesia e le illusioni piccolo-borghesi che ci possano presumibilmente essere soluzioni indolori per il popolo, senza scontri contro il nostro vero avversario, senza conflitto con il potere dei monopoli, del capitale.
Cento anni dopo la Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre, il socialismo resta necessario e attuale per i popoli, nonostante il fatto che i rapporti di forza globali siano più sfavorevoli. Questa necessità e urgenza è evidenziata dall’impasse del modo di produzione capitalistico, che causa crisi, guerre, povertà, disoccupazione, miseria. Possiamo e dobbiamo organizzare il nostro contrattacco, per cambiare i rapporti di forza a favore della classe operaia e gli strati popolari, per rafforzare i focolai di resistenza, per formare i presupposti perché alla fine il potere passi di mano.