«Fidel è oggi necessario e vitale. La sua parola sicura, le sue denunce contro gli orrori dell’imperialismo, la sua preoccupazione per il pianeta e la sua solidarietà con gli umili della terra, sono bandiere che non cadranno mai dalle nostre mani». Con queste parole Ronal Hidalgo Rivera, secondo segretario dell’Unione dei Giovani Comunisti (UJC), ha ricordato il rivoluzionario Fidel Castro durante l’evento politico culturale in suo omaggio nel secondo anniversario della sua scomparsa fisica.
L’evento, dal titolo “Siempre Fidel”, è stato realizzato presso la famosa scalinata dell’Università dell’Avana, sabato 24 novembre, con la partecipazione di migliaia di cubani di ogni età, principalmente giovani studenti, insieme al Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Diaz-Canel, oltre ad altri dirigenti del Partito, dello Stato, del Governo, dell’Unione dei Giovani Comunisti, delle organizzazioni studentesche e dei movimenti giovanili, che hanno ribadito la volontà delle nuove generazioni di esaltare e continuare la sua opera.
È stata evocata la storia del giovane Fidel, che in quella stessa Università si fece “rivoluzionario e marxista-leninista”; quella del moncadista che si difesa da solo; quella dell’organizzatore della spedizione del Granma; quella del guerrigliero che scese vittorioso dalla Sierra Maestra e quella dello statista. Canzoni, proiezioni audiovisive con sui discorsi, poesie hanno accompagnato gli interventi e gli slogan ripetuti più e più volte dai presenti, per ricordare la sua eredità per il proseguo del cammino rivoluzionario ribadendo che “Fidel è vivo ed è eterno, Fidel morto non esiste”.
«Oggi non siamo qui per ricordare la sua assenza», ha assicurato Hidalgo Rivera, «né per rimpiangere la sua partenza per l’immortalità, siamo qui perché sentiamo la sua presenza e perché in questi due anni la sua statura è cresciuta, le sue idee si sono moltiplicate e la sua eredità è diventata più necessaria».
Il presidente cubano Miguel Diaz-Canel ha esaltato l’eredità dello storico leader della Rivoluzione cubana, dichiarando che «Fidel ha pensato e organizzato la Rivoluzione, l’ha guidata, lottato e vinto, ha riscattato la dignità del Paese e ha forgiato un’opera di emancipazione senza eguali, ha affrontato risolutamente l’imperialismo, è cresciuto con il suo popolo e per molte ragioni sarà eterno». Ha anche sottolineato che Fidel ha posto Cuba in un posto prestigioso nel mondo per il suo contributo allo sviluppo umano e sociale. «Ci ha mostrato che un mondo migliore è possibile ed è per questo che, con convinzione, combattiamo», ha concluso Díaz-Canel.
Due mazzi di fiori del Primo Segretario del CC del Partito Comunista Cubano, Generale dell’Esercito Raul Castro Ruz e del Presidente Díaz-Canel sono state deposti alla roccia che custodisce l’urna di cedro che conserva le ceneri di Fidel Castro a Santiago di Cuba.
In migliaia, sia cubani che stranieri, bambini con i loro genitori, studenti, operai, combattenti delle FAR e il Minint, gli hanno reso omaggio nel cimitero patrimoniale di Santa Ifigenia che accanto al monolite del Leader Storico della Rivoluzione accoglie anche i monumenti funebri di Martì, Céspedes e Mariana Grajales.
Fonte: granma.cu