Lo scorso 20 ottobre a Trondheim si è tenuto un corteo organizzato dal Partito Comunista di Norvegia (NKP), e da altre organizzazioni antimperialiste, contro l’esercitazione della NATO “Trident Juncture” in corso in Norvegia dal 17 ottobre, la cui fase principale si svolgerà dal 25 ottobre al 7 novembre nella Norvegia centrale e orientale, nelle aree adiacenti del Nord Atlantico (fino all’Islanda) e del Mar Baltico (inclusi gli spazi aerei di Svezia e Finlandia). Il Partito Comunista di Norvegia, membro della Iniziativa Comunista Europea, ha più volte dichiarato la sua contrarietà alla permanenza del paese della NATO e ha organizzato la manifestazione anche per sensibilizzare l’opinione pubblica norvegese, che purtroppo a causa della propaganda borghese è in maggioranza favorevole alla NATO, anche per via dell’uso strumentale della minaccia russa, nel contesto della contesa interimperialistica tra gli USA e la Russia.
Il paese scandinavo è sempre più integrato nei piani imperialisti della NATO, e degli USA in particolare: un recente accordo tra Norvegia e Stati Uniti ha infatti stabilito l’insediamento permanente di 700 marines americani ai confini con la Russia – in una missione programmata per una durata di 5 anni – ponendo fine alla tradizionale politica estera norvegese che non permetteva lo stabilimento permanente di militari e basi stranieri sul suo territorio. Già lo scorso anno aveva ospitato, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, 330 marines per attività di addestramento delle truppe norvegesi.
L’esercitazione, da considerare come vero e proprio preparativo alla guerra, è una delle più grandi mai organizzate dagli anni Ottanta ad oggi con circa 45.000 militari e personale provenienti da 31 paesi membri (tra cui l’Italia) e partner della NATO, con circa 150 aerei, 60 navi e oltre 10.000 veicoli militari di vario tipo che vi prendono parte, per un costo totale di circa due miliardi di corone (moneta norvegese) a carico della Norvegia, per non parlare dell’inquinamento ambientale generato da tutto ciò.
Al corteo hanno preso parte diverse centinaia di persone, secondo gli organizzatori, e sono stati scanditi vari slogan contro la NATO e l’imperialismo statunitense, dopodiché si è tenuta una conferenza intitolata “come combattere l’imperialismo?” a cui hanno partecipato il Partito Comunista di Svezia (SKP), il Partito Comunista in Danimarca (KPiD), il Partito Comunista di Grecia (KKE) (membri della Iniziativa Comunista Europea) e il Partito Comunista Tedesco (DKP), nella quale sono state scambiate esperienze, analisi e strategie per la lotta contro la NATO, la guerra imperialista e il sistema capitalistico che la produce.
La manifestazione è stata una importante giornata di lotta, sopratutto in una realtà come Trondheim, la terza città del paese per popolazione e anche la più vicina all’ubicazione delle esercitazioni.
Inoltre la NATO viene contestata nel paese del suo segretario generale, Jens Stoltenberg, già primo ministro del regno di Norvegia dal 2001 al 2002 e dal 2009 al 2013, e leader del Partito Laburista fino al 2014, rendendo quindi netta la contrapposizione dei comunisti rispetto all’opportunismo della socialdemocrazia.
E’ importante supportare manifestazioni di questo tipo in ogni paese e ribadire chiaramente la necessità della rottura con le alleanze imperialiste per i comunisti. Altre mobilitazioni sono in programma per il prossimo 27 ottobre.