È con grande tristezza che il segretario generale, Marco Rizzo, e i compagni tutti della Federazione Siciliana del Partito Comunista hanno accolto la notizia della morte, a 82 anni, del compagno Pietro Ancona.
Nato ad Agrigento, aderì giovanissimo al Partito Socialista Italiano, svolgendo una trentennale attività sindacale, fino a ricoprire la carica di Segretario generale della Cgil siciliana dal 1979 al 1985. Fu anche membro dell’esecutivo della CGIL e del CNEL.
Protagonista delle lotte sociali, dalle lotte dei contadini a quelle dei minatori, alle lotte democratiche contro l’istallazione dei missili a Comiso.
Nella sua vita ha svolto un’intensa attività pubblicistica. La raccolta dei suoi interventi sulla sua seguitissima pagina Facebook si trova nel suo ultimo libro Da Rigola alla Camusso, La lunga notte del sindacato italiano, dove sferza senza pietà anche e soprattutto quella sinistra e quella CGIL che ha perso da tempo il ruolo di difesa dei lavoratori che egli invece ha perseguito in tutta la sua vita.
La simpatia – da vecchio socialista dell’immediato dopoguerra, prima dell’infausta stagione del Centrosinistra – per le conquiste del socialismo reale nell’URSS e nei paesi a democrazia popolare, e per i protagonisti che hanno teorizzato e guidato quei processi, da Marx a Engels, da Lenin a Stalin, simpatia dovuta non solo a una profonda conoscenza teorica, ma anche a un’esperienza vissuta in prima persona di quelle realtà, si era tramutata in simpatia – sua e della sua affezionatissima e stimatissima moglie Giuseppina – per il nostro Partito, al quale non mancava mai di travasare coi suoi consigli e lungimiranza la sua esperienza e il suo affetto, di cui gli saremo sempre grati.
Alla compagna Giuseppina vanno le nostre deferenti condoglianze.