È degli scorsi giorni la notizia del ritrovamento di un vero e proprio arsenale in possesso di gruppi neofascisti in diverse città del Nord Italia. Tra le armi da guerra ritrovate vi erano fucili d’assalto, mitragliatrici, munizioni e molte altre tipologie di armi, tra cui perfino un missile aria-aria. Diversi estremisti di destra trovati in possesso di queste armi avevano preso parte alla guerra del Donbass, nell’Ucraina orientale, nelle file di gruppi nazionalisti che combattevano contro i ribelli locali in sostegno del governo di Kiev[1].
Immediata è stata la presa di posizione da parte degli esponenti politici: tra le varie prese di posizione, di cui sfiora il patetico quella di Matteo Salvini, che afferma che l’organizzazione di estrema destra stesse progettando un attentato ai suoi danni, vi è stata quella di Laura Boldrini, che si è espressa tramite il suo account Twitter.
Contro le affermazioni della Boldrini ha tuonato Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista, in riferimento all’incontro avvenuto il 5 giugno 2017 tra la stessa Boldrini e Andrij Parubij, presidente del parlamento ucraino e fondatore del movimento di estrema destra Svoboda[2]:
«Laura Boldrini si mostra indignata per il ritrovamento in Italia di un arsenale in possesso di un gruppo di neofascisti. Bene. Peccato che lo stesso gruppo risulta si battesse a sostegno delle truppe del governo golpista ucraino, anch’esso filofascista. Indignata, ma proprio lei due anni fa incontrava ed accoglieva, come Presidente della Camera, il fascista ucraino Andrij Parubij, con cui aveva espresso parole in difesa dell’intervento della UE e del governo golpista ucraino, in favore del quale agivano appunto i fascisti che la Boldrini oggi tanto critica. La Boldrini non si azzardi a parlare di antifascismo. L’antifascismo è una cosa seria, merita ben altri rappresentanti, e soprattutto non deve essere strumentalizzato a fini elettorali. L’antifascismo è strettamente connesso agli interessi dei lavoratori, anche in Ucraina, dove un regime golpista e fascista, sostenuto pure dalla Boldrini, mette fuorilegge i comunisti e cancella la memoria storica della Resistenza ai nazisti in quel paese.»[3]
A favore del governo nazionalista e anticomunista ucraino sono schierati diversi partiti del centro-sinistra in Italia (dal PD a +Europa), e questo si relaziona regolarmente con l’Unione Europea, a cui guarda con interesse, essendo nato a seguito del colpo di stato dell’Euromaidan, e con la NATO nella sua strategia di espansione ad oriente.
[1] Da Blitz di Polizia nel Nord Italia: sequestrate armi da guerra ad estremisti di destra, Radio Radicale, 15 luglio 2019.
[2] Per approfondire: Laura Boldrini incontra il fascista ucraino Parubij, La Riscossa, 6 giugno 2017. Parubij, l’”amico fascista” di Boldrini e Grasso, loda Hitler in diretta, La Riscossa, 10 settembre 2018.
1 Comment
Armi da guerra e gruppi neonazisti in Italia. Si parla molto in Italia di questa vicenda. Da quel che è emerso finora si tratterebbe di due inchieste giudiziarie inizialmente separate. Una prima indagine sarebbe partita da un agente russo (“ex” agente dicono) che informava le autorità italiane sul pericolo di azioni terroristiche in Italia da parte di gruppi nazisti legati al regime ucraino, i primi controlli non avrebbero però confermato i pericoli o la presenza di armi. Parallelamente emerge una segnalazione (né smentita né confermata) su minacce ricevute dal ministro degli interni italiano che portava alla intercettazione di alcune utenze telefoniche, da queste utenze messe sotto controllo è emerso il traffico e possesso di armi da guerra, proprio da parte di persone legate ai gruppi neonazi come indicato inizialmente dal misterioso agente. Nei primi giorni i media mainstream italiani e non solo (vedi BBCnews) hanno tentato di inquadrare in modo denigratorio questi nazisti come filo russi e come partecipanti alla resistenza. Pure alcuni parlamentari Pd, il quotidiano Repubblica e addirittura un “esperto” del Manifesto invitato da RAInews24 hanno partecipato alla campagna anti russa. Ora, fallito il maldestro tentativo di far passare per filo russi e resistenti del Donbass questi sostenitori del regime ucraino, stanno cercando di ridimensionare tutta la vicenda per evitare imputazioni di terrorismo e un possibile incidente nei rapporti col regime ucraino. I rapporti con il regime ucraino sono già difficoltosi dopo la condanna di un miliziano Italo ucraino per l’omicidio del reporter Andrea Rocchelli (pure in quel caso dettero inizialmente la responsabilità alla resistenza del Donbass). Naturalmente la minaccia da un gruppo armato probabilmente legato ai servizi segreti del regime ucraino deve essere stemperata e diluita, essendo un affare di stato da non trattare pubblicamente. Eppure, in singolare coincidenza temporale, in Germania appena pochi giorni fa è stata sgominata una rete neonazista che si stava armando con un piano omicidiario a largo raggio. Sul missile anti aereo: probabilmente volevano venderlo, anche se è sospetto il fatto che il possessore avesse accesso ad un aeroporto e commerciasse veivoli privati, la quantità e tipologia di armi non lascia invece molti dubbi, armi adatte per commandos in azione e munite dei relativi proiettili, cioè pronte all’uso. Ma trattandosi di estrema destra e legami coi servizi ucraini difficilmente ne usciranno con le aggravanti terroristiche altrimenti scontate e le relative condanne (la differenza è notevole, da qualche anno magari ai domiciliari, ad alcune decine di anni di carcere speciale 41bis). In Italia se sei comunista e solo parli di rivoluzione in termini concreti, ti mettono in galera e buttano la chiave…..ma questi riusciranno forse a passare per semplici collezionisti.
A.A.