Centotre partiti comunisti provenienti da tutto il mondo si ritrovano a Leningrado nel centenario della Rivoluzione d’Ottobre. I delegati si riuniscono nella sala del Palazzo di Tauride, che fu sede della Duma di Stato nel periodo antecedente la Rivoluzione e poi ospitò il Soviet degli operai e dei soldati di Pietrogrado, dopo la presa del potere. Su quei banchi si sono seduti i delegati bolscevichi e sono state scritte pagine fondamentali della storia rivoluzionaria sovietica. Tanto per dirne una – come ha ricordato nel suo intervento di apertura il presidente del KPRF, Gennady Zyuganov, partito che ospita l’incontro- proprio in questa sala Lenin, tornato dall’esilio, espose le “Tesi di Aprile” e il programma di trasformazione socialista della Russia. Una scelta non casuale e che vuole essere di buon auspicio per un incontro giunto alla sua XIX edizione. Sulla presidenza troneggia lo slogan dell’incontro in doppia lingua, russo e inglese: «Cento anni dalla Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre: le idee del movimento comunista per rafforzare la lotta contro le guerre imperialiste, per la pace e il socialismo».
Nel suo intervento di apertura Zyuganov ha ricordato e ringraziato l’iniziativa del KKE che venti anni fa, in un momento di crisi del movimento comunista internazionale, successivo alla controrivoluzione nei paesi socialisti diede avvio agli incontri internazionali. Il Presidente del KPRF ha ricordato i successi della Rivoluzione e della costruzione dell’URSS, la costruzione si una società per gli interessi dei lavoratori e del popolo; una società giusta, senza lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, che ha causato grandi cambiamenti sociali e morali positivi in tutto il mondo. Tutte le riforme precedenti – ha detto Zyuganov – avevano lasciato intatto il potere degli sfruttatori in Russia, e solo con la Rivoluzione di Ottobre i lavoratori sono diventati padroni della ricchezza da loro prodotta. Nessuno può cancellare il contributo della Rivoluzione d’Ottobre, che nella guerra imperialista ha risposto con l’ordine e la pace, che ha respinto l’intervento dei 14 stati capitalisti con l’esercito dell’esercito rosso, che ha eliminato la povertà con il decreto della terra, la NEP e poi l’industrializzazione e l’elettrificazione, cancellando analfabetismo, e disoccupazione. É stato ricordato il contributo dell’URSS alla sconfitta del nazifascismo e alla liberazione d’Europa. Zyuganov ha poi concluso facendo riferimento all’attualità, con la crisi capitalistiche e degli interventi imperialisti, l’enorme differenziazione sociale nel mondo capitalistico e ha sostenuto che se la crisi capitalistica condusse alla prima guerra mondiale dando vita alla rivoluzione d’ottobre e all’URSS, la seconda guerra mondiale portò alla creazione di paesi socialisti, una eventuale terza guerra mondiale provocherebbe la distruzione dell’umanità e potrebbe essere evitata realmente solo con la vittoria del socialismo in tutto il mondo.
Nella prima giornata è intervenuto anche il segretario del KKE Dimitri Koutsubas. In un lungo e articolato intervento i segretario del partito greco ha dato importanti contributi di discussione e riflessione. Come il sempre il KKE ha ribadito l’importanza degli incontri internazionali «nei nostri incontri non c’è spazio per verbosità, grandi parole e semplici applausi. I nostri incontri dovrebbero concentrarsi sulla presentazione essenziale di opinioni che contribuiscano alla corretta valutazione del passato e alla definizione chiara del presente per poter fare un salto nel futuro». Per Koutsoubas «l’esperienza della Rivoluzione d’Ottobre è inesauribile e soprattutto attuale» nel suo intervento ha difeso l’esperienza storica del socialismo, le conquiste della rivoluzione, l’importanza di un lavoro di preparazione dei partiti comunisti e di difesa del marxismo leninismo. Per il segretario del KKE «La nostra epoca continua ad essere un’era di transizione dal capitalismo al socialismo, l’era del rovesciamento del capitalismo inaugurata dalla Rivoluzione d’Ottobre del 1917 che ha aperto la strada e ha segnato l’inizio delle rivoluzioni socialiste. Per questo motivo, consideriamo attuali le parole di Lenin per cui l’inizio è stato fatto e non è importante i proletari di quale nazione completeranno questo processo. Per questo motivo non ci abbattiamo, non ci arrendiamo; siamo profondamente convinti che dobbiamo portare avanti questo compito» Il KKE inoltre partendo dalla constatazione che «il Movimento Comunista Internazionale, nel suo complesso, profondamente diviso». ha posto in discussione questioni strategiche fondamentali, ricordando la necessità che ogni partito elabori «la propria linea per la lotta in ogni paese, in ogni continente e a livello internazionale: una linea per il rovesciamento della barbarie imperialista che alimenta crisi economiche, povertà, disoccupazione e guerre o “pace” con la pistola puntata alla testa del popolo», rimarcando i limiti e i rischi connessi con le formule del “socialismo di mercato” e la necessità che i partiti comunisti mantengano una propria indipendenza dalle forze borghesi a livello nazionale e internazionale in un contesto di crescente crisi e scontro interimperialistico.
La delegazione del Partito Comunista presente all’iniziativa è guidata da Guido Ricci, responsabile esteri, il cui intervento è previsto per domani. Per la prima volta il Partito Comunista partecipa come membro effettivo all’Incontro essendo stato incluso nella rete internazionale Solidnet. «Riteniamo estremamente positivo – si legge nel comunicato del PC – che a cento anni dalla Rivoluzione, in un contesto internazionale difficile per il movimento comunista internazionale, cento partiti si ritrovino a Leningrado a discutere apertamente della strategia per il rilancio della lotta di classe nella direzione della costruzione del socialismo-comunismo. Il PC rafforzerà con la sua partecipazione e il suo lavoro la lotta contro l’opportunismo, la ricerca di una maggiore unità dei comunisti nel mondo, nella direzione tracciata dal marxismo-leninismo e dall’esperienza della III internazionale. Di fronte alle sfide di un mondo sempre più interconnesso, all’emergere di nuovi scontri imperialistici, ad un attacco globale alle condizioni dei lavoratori a fronte di una sempre maggiore concentrazione della ricchezza, il marxismo-leninismo è la guida attuale della nostra azione per un cambiamento rivoluzionario della società».
Alla riunione tra gli oltre cento partiti presenti, ci sono alte rappresentanze dei partiti al governo nei paesi socialisti (Cuba, Corea del Nord, Vietnam, Cina, Laos).
Infine una piccola nota di colore. Un avvenimento così grande e importante non poteva non risvegliare anche l’interesse di chi da tempo guarda ad altri approdi. Dall’Italia oltre la delegazione del Partito Comunista, sono presenti anche il PCI e Rifondazione. «Siamo qui anche per conoscere meglio mondi e punti di vista assai diversi dal nostro […] da comunisti democratici e libertari» ha scritto sulla sua pagina Facebook Maurizio Acerbo. Quasi a volersi scusare per la sua presenza, il neosegretario del PRC, sentendo l’esigenza di dare sfoggio di tutto il proprio menscevismo per l’occasione, ha ricordato che «in questo meeting mondiale in cui ci sono formazioni comuniste assai distanti da noi» e che «nel celebrare l’Ottobre non rimuoviamo le tragedie e le contraddizioni che hanno segnato quell‘esperienza e il carattere autoritario dei regimi che scaturirono da quell‘evento». Amen.
La redazione di Riscossa continuerà nei prossimi giorni a tradurre gli interventi dei partiti comunisti che prenderanno la parola all’incontro e a pubblicare delle relazioni sullo stato dei lavori e sulle attività che si terranno in questa settimana.