Nella giornata di domenica (15 settembre), nel corso dell’annuale raduno leghista di Pontida, Matteo Salvini ha pubblicato un tweet, in cui cita Margaret Thatcher[1]:
Alle parole del leader della Lega ha risposto Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista[2]:
«Salvini cita la Thatcher – sì, proprio quella signora alla cui morte i lavoratori inglesi fecero festa – e parla di libertà economica negli stessi termini con cui lo farebbe un qualsiasi esponente dell’attuale governo. E questa sarebbe un’opposizione credibile per i lavoratori e le classi popolari? L’unica alternativa ai partiti dei padroni e delle banche sono i comunisti.»
Il leader comunista ha quindi rilanciato la manifestazione che il PC ha convocato a Roma per il 5 ottobre in opposizione al governo M5S-PD-LeU.
Attraverso le parole del suo capo politico si palesa la natura antipopolare della Lega. Per prima cosa, Salvini cita ed elogia un personaggio quale Margaret Thatcher, campionessa del liberismo più sfrenato e macchiatasi di ogni tipo di politiche antipopolari e reazionarie. Ciò è testimoniato da un documento stilato dal Partito Comunista d’Irlanda alla sua morte nel 2013[3]: «La morte di Margaret Thatcher non è considerata una perdita dalla maggior parte dell’umanità. Margaret Thatcher ha lasciato pesanti strascichi non solo per il popolo della vicina isola ma anche per il popolo irlandese e tutti i popoli sofferenti e oppressi del mondo. La Thatcher ha incarnato l’arroganza della lunga tradizione imperialista della classe dominante britannica. […] Il suo nome è diventato sinonimo di aggressione, egoismo e rampante individualismo. Ha lasciato un’eredità composta da vite distrutte, comunità dilaniate, militarismo e sciovinismo selvaggi. […] La Thatcher non ebbe orecchie per i pianti di sofferenza provenienti dalle famiglie dei minatori di carbone morti, incatenati e calpestati esattamente come i diritti stessi dell’intera classe lavoratrice.»
Emblematico inoltre che anche dal punto di vista storico Salvini dimostri una totale incoerenza, avendo in passato preso ad esempio figure come quella di Bobby Sands[4], svuotandola del tutto dei suoi elementi progressisti, che fu lasciato morire in carcere proprio dalla Thatcher nella sua criminale e crudele politica di oppressione britannica del popolo irlandese.
In secondo luogo la Lega mostra la propria totale adesione al liberismo sul piano economico: d’altronde, nonostante la propaganda salviniana avesse spesso sostenuto posizioni sotto alcuni aspetti di pallido keynesismo, le politiche leghiste di governo insieme al Movimento 5 Stelle sono state in piena continuità con quelle dei governi precedenti: fautori della flat tax[5], opposizione alla revoca delle concessioni autostradali, pieno sostegno alle grandi opere inutili, all’accordo sull’ex Ilva di Taranto e riduzioni fiscali per le imprese come richiesto da Confindustria, tentativo di introdurre le gabbie salariali, sostegno al welfare aziendale e all’alternanza scuola-lavoro, totale accettazione dei vincoli di bilancio imposti dall’UE sono alcune di queste politiche. Come dimenticare inoltre anche l’appoggio all’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione e la non messa in discussione del Fiscal Compact a dimostrazione che l’opposizione leghista all’UE è di fatto solo verbale e mediatica, dato che i settori economici che rappresenta non hanno attualmente alcun interesse ad uscirne. A parole contro i “poteri forti” ma nei fatti lo è solo contro i più deboli, immigrati e lavoratori in lotta come dimostrano le dure misure repressive introdotte con i Decreti Sicurezza e il sostegno alla Lukoil di Priolo[6].
Come evidenziato da Rizzo, le politiche economiche sostenute dai partiti sovranisti e quelle dei partiti europeisti sono in linea di continuità, in quanto entrambe afferiscono al neoliberismo ed esprimono gli interessi dei gruppi capitalistici. La retorica all’apparenza popolare e sociale a cui ricorrono forza come la Lega sono funzionali ad ingannare le masse lavoratrici, soggiogate dalla falsa dicotomia nazionalismo/globalismo.
Proprio scardinare questa falsa dicotomia risulta un obiettivo necessario per evitare che i lavoratori siano tratti in inganno dagli uni o dagli altri lacchè del padronato. La manifestazione del 5 ottobre aprirà la strada ad un’alternativa di classe sia al governo M5S-PD-LeU che alla destra nazionalista, in grado di dare protagonismo e far avanzare gli interessi reali dei lavoratori e delle classi popolari.
[1] Dal tweet di Matteo Salvini su Twitter, 15 settembre 2019.
[2] Dal post di Marco Rizzo su Facebook, 16 settembre 2019.
[3] Il Partito Comunista d’Irlanda sulla morte della Thatcher, Senza Tregua, 12 aprile 2013.
[4] Dal tweet di Matteo Salvini su Twitter, 5 maggio 2014.
[5] Per approfondire: Flat-tax? Robin Hood al contrario, La Riscossa, 3 aprile 2018.
[6] Per approfondire: Il caso Lukoil di Priolo e la solidarietà dei predatori contro la classe operaia, La Riscossa, 20 agosto 2019.
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