Ancora tensioni sulla manovra che il governo si appresta a varare.
Finora le cose che sembrano certe riguardano le imprese, mentre per cassa integrazione, sostegno di colf e badanti, aiuti alle piccole attività, siamo ancora in alto mare. Si devono aspettare decreti attuativi. Ne parleremo a balletto concluso.
Il decreto Bellanova si è smascherato per quello che è: una sanatoria e uno scudo penale per le aziende agricole, che lo reclamavano a gran voce. «… per i datori si sospendono i procedimenti concernenti l’impiego dei lavoratori per cui si presenta la dichiarazione di emersione, “anche se di carattere finanziario, fiscale, previdenziale o assistenziale”.»[1]
Altro scudo penale chiesto a gran voce dalle aziende quello sulla responsabilità di contagio dei propri dipendenti sui luoghi di lavoro. Parte la campagna stampa dei quotidiani filo-padronali.
Nel frattempo la FCA – azienda straniera perché la sua sede è in Olanda e in Gran Bretagna, quindi extracomunitaria – si affretta a chiedere al governo italiano, dove non paga le tasse, non a quello olandese o inglese, un prestito garantito di 6,3 miliardi. Cioè il massimo consentito riferito ai suoi ricavi pregressi, che costituirebbero da soli il 5% dell’enorme montagna di 200 miliardi di debito garantiti in ultima istanza dalla Stato (30 per le piccole imprese e ben 170 per le grandi) della SACE (Gruppo Cassa depositi e prestiti). Proprio mentre si parla dell’extra-dividendo per i soci FCA pari a 5,5, miliardi «in veste compensatoria per effetto della fusione»[2] prevista con PSA-Peugeot.
Come sempre, privatizzazione dei profitti e pubblicizzazione dei debiti, che pagherà a strozzo il lavoratore italiano, che non può spostare la propria residenza fiscale in Olanda.
È ora di dire basta.
LA REPUBBLICA AI LAVORATORI!
[1] Il Sole 24 Ore, 13/5/2020
[2] Corriere della Sera, 16/5/2020