Nell’ultimo mese assistiamo ad Hong Kong ad una escalation di moti di piazza che sono smaccatamente alimentati dai centri di eversione internazionale a guida USA.
L’organizzazione militare e la loro metodologia infatti seguono una tecnica già ben sperimentata nel passato, quella delle “rivoluzioni colorate”, delle “primavere arabe” e di Euromaidan in Ucraina. I vessilli del colonialismo inglese e la bandiera statunitense agitate dai provocatori testimoniano chiaramente chi sono i veri mandanti e fomentatori della destabilizzazione, sostenuti proprio da quelle potenze che maggiormente hanno combattuto la liberazione della Cina dal giogo coloniale.
Quindi, sia per i metodi eversivi che per loro connotazione politica, questi fatti devono essere oggetto della condanna più severa del movimento comunista e operaio di tutto il mondo. Sono avvenimenti che seguiamo con particolare preoccupazione perché avvengono nell’ambito e come corollario della guerra commerciale, innescata dagli USA contro la Cina, con l’intento di destabilizzare il paese.
No all’ ingerenza imperialista degli USA e della Gran Bretagna negli affari interni della Cina e di qualsiasi altro stato sovrano!
Giù le mani da Hong Kong!