Ciò che ha sempre caratterizzato i Partiti Comunisti nella loro storia è la capacità di riuscire, o di provare, a rappresentare le istanze delle masse popolari: per intenderci meglio, i lavoratori e le lavoratrici.
Per questo i Comunisti hanno sempre lavorato nella direzione di dare una solida organizzazione, il Partito, affinché le masse popolari prendessero il potere politico e usassero questo per rafforzare il sistema politico che garantisca le condizioni materiali per un solido dominio di classe.
Faccio questa premessa per capire il problema che affronto in questo articolo, che serve per ragionare intorno a due problematiche: la guida del capo politico e la comunicazione intorno alla guida del capo politico.
Partiamo dal primo problema: la direzione politica.
A cosa serve la direzione politica all’interno di un Partito?
Serve ad avere una sintesi che dia, elaborandola, una più complessa e completa analisi politica che deduca della situazione politica pratica della classe cercando soluzioni pratiche per la classe.
Dunque la direzione politica, assieme alle istanze organizzative del Partito, organizza il lavoro politico su tutto il territorio nazionale e delinea, in base all’analisi e al lavoro organizzativo, la linea politica del Partito, che viene dibattuta nelle sedi interne e portata fuori una volta che questa è stata approvata dalla maggioranza del Partito.
Questa è la funzione della direzione di un Partito Comunista.
Nel corso della nostra storia abbiamo visto che questo aspetto è stato, in buona o cattiva fede, “ignorato” ponendo la “personalità” del Segretario di turno davanti alla necessità dell’aspetto organizzativo, un esempio lampante è quello che è successo col Compagno Stalin.
Negli anni trenta, Stalin fece numerosi discorsi volti a diminuire l’importanza dei singoli leader e denigrare il culto intorno alla sua persona definendolo come non-bolscevico: nella Lettera al Compagno Sciatunovskij del 1930 scriveva così:
“Voi parlate di una vostra “devozione” nei miei riguardi. Forse, questa è solo una frase sfuggita per caso. Forse… Ma se questa non è una frase casuale, vi consiglierei di lasciar perdere il “principio” della devozione alle persone. Questo non è da bolscevichi. Abbiate devozione per la classe operaia, per il suo partito, per il suo Stato. Questo è necessario e buono. Ma non confondetela con la devozione alle persone, con questo vuoto e inutile gingillo intellettualistico.”(1)
Nel tempo, capita la pericolosità di questa “deviazione”, le azioni pubbliche di Stalin erano indirizzate nel modificare i rapporti dei ricevimenti al Cremlino, tagliando gli applausi e gli elogi per lui e aumentandone per gli altri leader sovietici; Walter Duranty (giornalista britannico, vincitore del Premio Pulitzer nel 1932 e capo dell’ufficio di corrispondenza di Mosca del New York Times dal 1922 al 1936) affermò che Stalin modificò una frase nella bozza della sua intervista con lui cambiandola da “erede del manto di Lenin” a “fedele servitore di Lenin”; nel 1936, Stalin proibì la rinomina di altri luoghi in suo onore.(2)
Naturalmente tutto questo non bastò a Stalin dal salvarsi dal giudizio del traditore Chruscev, il quale, per portare avanti determinate politiche revisioniste nel sistema socialista sovietico, accusò Stalin di aver basato la sua guida politica sul culto della personalità invece di ottenere il supporto per gli ideali del comunismo.
Così parlò Chruscev, l’imbroglione di cui persino il Corriere della Sera, in un articolo del 25 febbraio 1996, intuì la malafede (3) e sul quale Concetto Marchesi, nel 1956 (40 anni prima e nello stesso anno in cui cominciò il revisionismo in Urss ad opera dello stesso Chruscev), quando il PCI di Togliatti si orientò ad approvare le clamorose denunzie nei confronti del periodo staliniano, remando controcorrente disse, in un memorabile intervento all’ottavo congresso del PCI:
“Tiberio, uno dei più grandi e infamati imperatori di Roma, trovò il suo implacabile accusatore in Cornelio Tacito, il massimo storico del principato. A Stalin, meno fortunato, è toccato Nikita Krusciov” (4)
Questo per dire che chiunque comandi è sempre soggetto, nel bene o nel male, alla critica degli avversari o dei sostenitori.
Il problema è quando la critica al “Capo” diventa la giustificazione della demonizzazione di tutto il Partito non tenendo conto della dialettica che c’è all’interno dell’organizzazione stessa fino ad arrivare alla “fusione personalizzante” in cui il Partito e il “Capo del Partito” sono la stessa cosa.
Di questo aspetto il nostro partito è stato “vittima” visto che, anche per la situazione data dalla disgregazione del movimento comunista in Italia e in base alla presenza di tante organizzazioni che si richiamano al comunismo, il Partito Comunista è stato visto, e in parte lo è ancora, come il “partito di Marco Rizzo”.
A tal proposito è bene sgombrare il campo dal dubbio: chi scrive è uno di quelli, assieme a tantissimi altri, che ha sempre posto la questione dicendo che ognuno dei membri del Partito doveva spiegare a chi si avvicinava al Partito che il nostro NON È “PROPRIETA’” DI RIZZO, MA È IL PARTITO CHE HA RICONOSCIUTO IL COMPAGNO RIZZO COME SEGRETARIO NAZIONALE E CHE OGGI RICONOSCE TALE IL COMPAGNO ALBERTO LOMBARDO in base a una linea politica condivisa.
Su questo, è bene dire anche per quanti hanno malignato e continuano a malignare, il Compagno Rizzo ha più volte detto, e nel Congresso del 2020 e nei successivi Comitati Centrali fino all’ultimo Congresso dove ha lasciato il passo al Compagno Lombardo, che il Partito Comunista è dei suoi militanti, dirigenti e non, e che la forza del Partito è nella sua organizzazione basata sul centralismo democratico: la scelta di non essere più segretario nazionale dimostra la vitalità di un partito che ha deciso di intraprendere un cammino per andare lontano, come ha spiegato il nuovo segretario generale nella sua lettera ai compagni appena dopo la sua elezione al CC del 21 gennaio.
Questo messaggio però a tanti che sono fuori da determinate discussioni e confronti, non arriva, e forse questo è dovuto al fatto che, in passato, ma anche oggi, il Partito non ha migliorato l’aspetto della comunicazione, e molte volte sono passati dei messaggi che sono stati, nel bene e nel male, fraintesi.
E attraverso il fraintendimento, qualcuno, sicuramente in cattiva fede, ha pensato e pensa bene di attaccare il Partito storpiando le posizioni politiche del partito stesso.
E in questo contesto si apre il varco per il “dubbio” secondo il quale i militanti del Partito e la Dirigenza non hanno le stesse posizioni oppure la Dirigenza “impone”, “calando dall’alto”, le posizioni.
Vorrei qui chiarire alcune di queste posizioni:
1) SULLA COSTITUZIONE ITALIANA, secondo la quale, per alcuni, Rizzo sarebbe contro.
Secondo una “strana vulgata”, Rizzo sarebbe più propenso a riconoscere la “superiorità” della Costituzione Sovietica anziché quella italiana.
Bisogna dire una cosa: per un Comunista, la costituzione sovietica, specialmente quella del 1936, rappresenta un punto altissimo nella storia del Movimento Comunista Internazionale, perché con quel documento di ponevano le basi per l’edificazione del Socialismo nell’URSS che avrebbe sconfitto il nazi-fascismo nella Seconda Guerra Mondiale e che avrebbe portato tanti primati e la prova che era possibile avere un paese fondato sugli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici: chi non capisce questo non è comunista, né nei fatti né a parole.
Ma torniamo alla Costituzione Italiana con le parole di Rizzo del 2009:
“La Costituzione del 1948 rappresenta un’eccezione nel quadro delle Costituzioni contemporanee dei Paesi in cui sono predominanti i rapporti di produzione capitalistici (..)
Essa è democratico-sociale (..) con la proposta di interventi volti a rimuovere le cause economico-sociali della disuguaglianza e con la limitazione al diritto assoluto della proprietà privata.
Nata dal compromesso storico dei partiti antifascisti che avevano dato vita alla Resistenza, essa riflette al suo interno anche le posizioni e le proposte dei comunisti (..)
Nella Costituzione del 1948 è fortemente marcato quindi il carattere di Repubblica Parlamentare.
E non solo perché la carta costituzione repubblicana è antifascista, antitetica all’ideologia e alla pratica del duce, dell’uomo forte e leader carismatico propria dei regimi fascisti, cui oppone una cultura garantista, fondata sulla razionalità giuridica, ma anche perché la Repubblica parlamentare e la centralità del Parlamento appaiono, nelle condizioni storiche date, il mezzo più efficace per l’esercizio della sovranità, che il popolo esercita attraverso partiti in cui organizza la sua volontà politica. Il Partito politico democratico è un presupposto per la democrazia parlamentare”
(Marco Rizzo, Perché ancora comunisti – Le ragioni di una scelta, 2009, Baldini Castoldi Dalai editore)
Nel 2016, quando Renzi pensava di fare la riforma costituzionale, il Partito Comunista, con Segretario Marco Rizzo, fu nel fronte del “NO”, in opposizione a Renzi lanciando i “Comitati Popolari per la Difesa della Costituzione” (5), e anche sulla candidatura di Paolo Maddalena a Presidente della Repubblica, nel 2022, Rizzo ha parlato di “importanza per la battaglia della Costituzione Italiana” (6).
Oggi, nel 2023, il Partito Comunista, con Segretario Alberto Lombardo, sta cercando di allargare l’idea della difesa della Costituzione Italiana anche con settori sociali e politici che, fino a qualche decennio fa, erano lontani da certe posizioni ma che, dopo la gestione della crisi del Covid e con la guerra in Ucraina, stanno sempre più rendendosi conto che bisogna difendere gli aspetti più progressisti della Carta Costituzionale e che c’è bisogno di una sovranità del nostro paese riguardo le scelte e i rapporti internazionali.
2) SUI DIRITTI CIVILI E SOCIALI.
Su questo punto alcune malelingue fanno leva sul fatto che Rizzo, in televisione abbia più volte messo a confronto i diritti sociali e i diritti civili, dicendo che i diritti sociali sono più importanti di quelli civili.
Penso che su questo argomento la questione è “su cosa c’è bisogno per”: per fare in modo di esercitare un diritto civile come il matrimonio (sia esso tra omosessuali o altre categorie) c’è bisogno di avere una certezza economica data dal lavoro e quindi da un salario giusto.
E così a cascata tutto il resto.
È evidente, infatti, che se gli appartenenti alle classi popolari non hanno la possibilità di avere un lavoro sicuro e con un’equa retribuzione, se non possono permettersi una casa e un’assistenza sanitaria adeguata, non hanno nemmeno la possibilità di progettare e costruire un futuro affettivo e una famiglia, e questo vale per tutti a prescindere dagli orientamenti sessuali.
Su queste tematiche il Partito Comunista si è espresso in tante dichiarazioni e articoli (7) (8) (9)
e così anche in dichiarazioni di Rizzo sul DDL ZAN (10) e sul ruolo della “sinistra” riguardo questi argomenti (11): in nessuna delle posizioni del Partito Comunista e del suo ex Segretario viene fuori un rifiuto ad affrontare la risoluzione dei problemi “civili”, semplicemente si dice che per risolvere i “problemi civili” bisogna partire dai “problemi sociali”.
Dunque nessuna omofobia e nessun razzismo.
Invece è necessario sottolineare che oggi certi pretesi “diritti” per certuni sono sfruttamento per altri. Inoltre questi diritti dei ricchi vengono usati come clava per attaccare e dividere le classi popolari su temi che ostacolano la loro unità sui reali loro problemi sociali. Armi di distrazione di mass, insomma.
3) SULL’EMIGRAZIONE.
Anche qui bisogna chiarire degli aspetti visto e considerato che qualche “distratto” può intendere una cosa per un’altra.
Partiamo dalla posizione sull’emigrazione che ci ha sempre contraddistinto ovvero unire lavoratori italiani e stranieri facendo fronte comune contro il nemico, il capitalismo italiano e internazionale.
Il Capitalismo è astuto nel dividere e alimentare il razzismo e questo a più riprese il Partito lo ha spiegato, così come è astuto a nascondere le reali cause dell’immigrazione forzata, dovuta all’Imperialismo dell’occidente contro gli altri paesi più poveri (12) (13)
E bisogna anche dire che non è mancata occasione di definire Salvini, che sappiamo essere il segretario della Lega, un razzista, per bocca dello stesso Rizzo (14).
Dunque anche qui nessun razzismo di sorta verso gli immigrati, ma una visione coerente e rivoluzionaria per risolvere il problema dell’immigrazione dentro e fuori i confini nazionali.
4) SULLA GESTIONE DELLA PANDEMIA DA COVID19.
Veniamo al punto, qui trattato, più delicato perché questo punto ha spaccato il Partito e continua, nel momento in cui viene affrontato, ad alimentare polemiche interne.
Ciò che si è detto, e che si dice, è “bipartisan”: da un lato c’è chi dice che siamo stati troppo “attendisti” e chi invece ci etichetta come “no vax”.
Come sempre la verità è nel mezzo.
Sull’essere “no vax” possiamo dire fin da subito che il Partito Comunista non si è mai attestato su posizioni pregiudizialmente e antiscientificamente “no vax”, per un semplice motivo: un marxista leninista traccia la sua azione nel solco della Scienza (e non della “scienzah”), la Scienza che fa il Bene della collettività e non delle multinazionali, il Bene della Collettività rendendo conto a questa e non ai manager delle Big Pharma, il Bene della Collettività verso la quale si prendono decisioni assumendosene la responsabilità e non scaricandola su quelli che si vorrebbe guidare e governare, come è stato fatto col Green Pass.
È bene dire questa cosa perché come Partito abbiamo:
Ora, in che modo si può dire che il Partito Comunista sia mai stato “no vax” o altre cretinate inventate dalla propaganda di regime al fine di colpire il dissenso verso determinate scelte politiche governative?
È bene chiarire alcuni aspetti legati a questo fenomeno costruito ad arte dalla propaganda di regime durante la gestione della pandemia. Le persone che rifiutano il vaccino, sprezzantemente definiti “no vax”, sono un aspetto profondamente e volutamente semplificato di una parte sociale che è stata isolata a brutalizzata dal sistema capitalista, impedendo loro il confronto sociale e politico sui grandi temi che interessano i gruppi sociali che compongono un paese, e hanno subito le politiche classiste e discriminatorie che hanno fatto a pezzi la ragionevolezza scientifica e con essa il diritto.
Questo non giustifica posizioni estremiste e irrazionali di chi va contro la Scienza e dice che tutto ciò che è scientifico è sbagliato. ma è bene intendere che tutto ciò che succede non capita per caso, ma perché ci sono determinati processi sociali e politici che incidono nella vita e nelle scelte di tutti i giorni, e quindi nella visione generale della società.
Ma invece chiediamoci: come mai a Cuba la maggioranza della popolazione si è vaccinata senza obblighi imposti dal governo e senza che si creasse la frattura tra “si vax” e “no vax”?
Perché a Cuba la pandemia è stata gestita in un certo modo e nell’ambito sanitario l’isola caraibica è all’avanguardia, mentre in Italia sappiamo come sono andate le cose. Perché il governo socialista cubano gode della massima fiducia dei propri cittadini, nonostante enormi difficoltà che il popolo deve affrontare in seguito al brutale e criminale Bloqueo imposto dall’imperialismo americano.
Perché la Cina socialista è stato il paese che ha affrontato meglio e con maggiore successo la pandemia, col minor numero di vittime per abitante? Perché i cittadini hanno accettato (con inevitabili problemi ingigantiti ad arte o addirittura inventati di sana pianta dalla propaganda borghese) le limitazioni mirate e risultati efficaci imposte dal governo?
Perché sanno che il governo non fa gli interessi dei malfattori privati e ha lavorato sempre nell’interesse del popolo.
Detto tutto questo, e avviandomi alla conclusione, è bene rispondere a quanti hanno mosso la critica di “attendismo” al Partito su questo punto.
Abbiamo preso il tempo che serviva per elaborare la linea, lo abbiamo fatto anche sopportando scontri interni parecchio duri, ma alla fine siamo andati avanti facendo le nostre valutazioni, tutti insieme e non cercando di voler avere ragione da soli.
A tal proposito, mi sento di dire a quei compagni e a quelle compagne che ciarlano tanto della loro supposta “superiorità” nell’aver “anticipato” le cose che non hanno cambiato niente, al massimo hanno dato ossigeno al loro ego, con il quale comunque non si può cambiare nulla se non si agisce insieme agli altri.
Costoro sono andati avanti alla testa di un movimento che ha avuto il merito di mettere insieme tante persone fino a ieri “isolate” l’uno dall’altra, un movimento che ha avuto il merito di essere un’arena di confronto tra ciò che prima non aveva voce e che poi ha cercato di emettere qualche gemito, un movimento che però alla fine si è spaccato perché figlio dei limiti che c’erano prima e che non sono stati superati e sappiamo alle scorse elezioni come sono andate le cose e per colpa di chi.
Dunque, si aveva ragione, si è dato ossigeno all’ego, e poi niente, un po’ meno come prima.
Avevano ragione come un orologio rotto segna l’ora giusta almeno due volte al giorno
E questo vale non solo per quanti sono stati nella parte di chi era contro i vaccini, ma anche per quanti sono stati, e sono, strenui difensori della linea “dura”.
Anche per quest’ultimi si sta aprendo la strada delle conseguenze che mai pensavano potesse aprirsi: una strada fatta di bugie, imbrogli, accordi milionari, omissioni, carte secretate e chissà quanto altro ancora.
Chi aveva ragione alla fine?
La verità, dicevano gli antichi, è sempre nel mezzo, e sapendo questo, come Comunisti, abbiamo agito di conseguenza.
Cosa c’entra tutto questo con le posizioni del Compagno Rizzo?
All’epoca era il Segretario Nazionale e le sue posizioni erano quelle della maggioranza del Partito.
A quanti hanno frainteso fino a questo momento li invitiamo a dialogare col Partito e a militare, a quanti hanno volutamente storpiato e detto il falso riguardo le nostre posizioni diciamo semplicemente che la lotta continua e andremo avanti per la nostra strada.
Gennaro Thiago Nenna
NOTE:
1) http://www.pmli.it/stalinSciatunovskij.htm
2) Sarah Davies, The Leader Cult in Communist Dictatorship: Stalin and the Eastern Bloc, pag 41.
3) https://reportage.corriere.it/senza-categoria/2016/kruscev-stalin-il-vero-rapporto/
5) http://www.libera.tv/2016/07/05/brexit-ora-al-referendum-no-a-renzi-ed-alla-ue-marco-rizzo/
6) https://www.youtube.com/watch?v=30OxEVw_pC0
7) https://www.lariscossa.info/riflessioni-sinistra-diritti/
9) https://www.lariscossa.info/problemi-del-ddl-zan-considerazioni-giuridico-ideologiche/
10) https://www.youtube.com/watch?v=PpekgtFh37E
11) https://www.youtube.com/watch?v=sqgOHrOo9Zo
13) https://www.youtube.com/watch?v=G5UQi-aBxOY
14) https://www.youtube.com/watch?v=TIBx6tvYrA4&t=72s
15) https://www.youtube.com/watch?v=W6rK4DC0jaA
16) https://www.facebook.com/watch/?v=1335908056880309