Si è conclusa ieri (20 luglio) la festa della federazione di Roma del Partito Comunista. “La Festa!“, così era denominato l’evento, aveva avuto inizio il 12 luglio, per la durata complessiva di 9 giorni. Realizzata integralmente grazie al lavoro volontario dei militanti del Partito Comunista e del Fronte della Gioventù Comunista, la festa ha visto susseguirsi dibattiti politici, eventi culturali, cene popolari e serate musicali nel quartiere popolare di Tiburtino III.
Durante queste ultime si sono avvicendati nei vari giorni di festa molti gruppi o singoli artisti filocomunisti e antifascisti, tra cui le Radici nel Cemento, Enrico Capuano e la Tammuriata Rock, Pierpaolo Capovilla e molti altri. Particolare valenza artistico-culturale ha avuto l’interpretazione da parte di Capovilla degli scritti di Pierpaolo Pasolini e di una raccolta di poesie scritte da un artista detenuto. Oltre ai gruppi citati in precedenza, l’organizzazione ha deciso di destinare ogni serata un particolare spazio a gruppi musicali costituiti da lavoratori, ai quali prima di esibirsi è stato possibile testimoniare alla platea le proprie esperienze di sfruttamento sui luoghi di lavoro.
Tra i dibattiti politici è stato particolarmente rilevante l’evento “Quale prospettiva e strategia per i comunisti“, al quale hanno preso parte Alessandro Mustillo (segretario PC Roma), David Tranquilli (Collettivo Militant) e Domenico Moro (Laboratorio 21). La conferenza è stata occasione di confronto tra diverse organizzazioni nella direzione dell’unità comunista. Centrale è stato infatti l’approfondimento di tematiche quali l’analisi storico-politica degli avvenimenti che hanno condotto all’arretramento del movimento comunista e operaio, in Italia come in tutto il mondo, l’Unione Europea, l’immigrazione, l’imperialismo e altre tematiche giudicate cruciali e irrinunciabili per l’impostazione di un confronto franco tra organizzazioni che si richiamano al comunismo.
Un altro evento degno di nota è stato “Ah, ma è Lercio! Fake news? Satira? Informazione?“. Il dibattito, moderato da Andrea Urbani (PC Roma) e a cui hanno preso parte Alfonso Biondi ed Eddie Settembrini, entrambi parte della redazione del giornale satirico Lercio, ha approfondito per l’appunto la tematica delle fake news e della satira, con particolare riferimento al ruolo che queste hanno nel dibattito politico odierno.
La festa è stata inoltre un’occasione per lo svolgimento di riunioni politiche per molte cellule e sezioni territoriali del Fronte della Gioventù Comunista, nonché per alcuni corsi di formazione per molti giovani che si sono recentemente uniti all’organizzazione; tale formazione per i propri iscritti, che rappresenta uno degli obiettivi dell’organizzazione, è stata così assolta con ulteriore efficacia grazie allo svolgimento della festa.
Presenti alla festa molti stand presso i quali era possibile reperire materiale politico e storico, tra cui libri o indumenti. Particolarmente toccante è stato il tributo che l’organizzazione ha dedicato a Roberto Piergentili, storico compagno presente ogni anno agli eventi del PC con un gran numero di oggetti d’epoca provenienti dai paesi socialisti, scomparso improvvisamente proprio durante i giorni della festa, alla quale stava prendendo, come di consueto, parte.
In riferimento allo sgombero avvenuto nei giorni scorsi ad un’occupazione abitativa nel quartiere di Primavalle, in via Cardinal Capranica, a seguito dell’appello diramato dal partito, la festa ha svolto anche la funzione di centro di raccolta di beni di prima necessità in favore delle famiglie coinvolte, le quali hanno perso tutto insieme alla propria abitazione; lo sgombero è stato effettuato alla luce delle politiche repressive messo in atto dal governo, che andranno ad esasperare ulteriormente l’emergenza abitativa nella Capitale.
La festa è stata conclusa nella serata di ieri da un comizio, che ha visto la presenza di centinaia di lavoratori e cittadini accorsi dal quartiere e da tutta la città. Ad aprire il comizio è stato Alessandro Mustillo, segretario del PC di Roma, il quale ha esordito ringraziando le migliaia di persone intervenute durante i giorni di festa e i militanti per il contributo determinante per la riuscita dell’evento. Ha sottolineato l’importanza della realizzazione della festa in un quartiere di periferia come Tiburtino III:
«Siamo qui, in un quartiere popolare, come tanti altri quartieri popolari che sono stati abbandonati anche dalla sinistra, che noi comunisti vogliamo orgogliosamente continuare a frequentare, da cui provengono la grande maggioranza dei nostri militanti e in cui lavorano ogni giorni i nostri compagni, perché questo significa ricostruire oggi in Italia un forte e radicato Partito Comunista; un partito che non si chiuda tra gli intellettuali ma che sappia fare della partecipazione diretta dei lavoratori e delle classi popolari il proprio vanto. In questi quartieri i comunisti ci sono e danno svago e cultura manifestando effettivamente la propria vicinanza.»
Mustillo ha inoltre ribadito la vicinanza del partito alle lotte per la casa, criticando aspramente la giunta regionale guidata da Zingaretti che ha annunciato una serie di politiche che attentano al diritto alla casa per migliaia di persone e la politica di sgomberi attuata dal Comune di Roma su indirizzo del governo.
Ha dunque preso la parola Marco Rizzo, segretario generale del PC, il quale ha portato anch’egli una dura critica al governo ed affrontando diverse tematiche di attualità, quali la guerra, la grande concentrazione della ricchezza mondiale, l’immigrazione e l’ambiente. Analizzando inoltre la disfatta storica del Partito Comunista Italiano, già divenuto di fatto socialdemocratico, ha elencato alcuni nomi dei responsabili dello scioglimento del partito, tra i quali Occhetto, Fassino, D’Alema e Veltroni, provocando bordate di fischi al loro indirizzo dagli intervenuti al comizio. Ha affermato inoltre Rizzo:
«Noi comunisti vogliamo costruire una forza organizzata che sappia incidere, vogliamo dimostrare l’utilità sociale della presenza in questo paese del Partito Comunista, e lo facciamo ripartendo da punti centrali quali il lavoro, la gioventù e il rapporto con il territorio. Proprio qui dal quartiere Tiburtino III parliamo a tutte le periferie d’Italia, dove i comunisti saranno sempre. Dobbiamo rivendicare ed essere orgogliosi della nostra tradizione e del nostro simbolo, che è il simbolo del lavoro, del riscatto e del potere ai lavoratori. Solo da lì può arrivare il vero cambiamento. Questo simbolo, quello della falce e martello, non è solo un simbolo identificativo, ma è il simbolo della politica del nuovo Partito Comunista.»
Il comizio è stato inoltre chiuso da uno spettacolo pirotecnico sulle note dell’Internazionale e di Bandiera Rossa.