Si è concluso il 20° Congresso del Partito Comunista di Grecia (KKE) svolto con successo dal 30 marzo al 2 aprile nella sede del Comitato Centrale ad Atene, rieleggendo il Segretario Generale Dimitris Koutsoumpas e approvando quasi all’unanimità le Tesi. Una discussione durata circa 3 mesi che ha coinvolto 80.000 persone, con 850 eventi pubblici di discussione al quale hanno partecipato 23.000 amici del KKE e della KNE. Il Congresso si è svolto sotto il tema del “rafforzamento integrale del KKE per il compito di raggruppare il movimento operaio e sviluppare l’alleanza sociale in direzione anticapitalista-antimonopolista, nella lotta contro la guerra imperialista, per il potere operaio“.
Nelle Organizzazioni di Base del Partito, ha votato a favore delle Tesi il 99.3% dei membri del Partito; nelle Conferenze delle Organizzazioni Settoriali, di Area e Regionali il 99.9% dei delegati; nelle Organizzazioni di Base della KNE ha votato a favore il 99.7% e all’unanimità nel Consiglio Centrale, nei Consigli Regionali e nei Consigli Settoriali. 70 delegati hanno preso parola al Congresso esprimendo il sostanziale accordo con le Tesi e il Rapporto del Comitato Centrale e sviluppando una discussione nell’obiettivo del “rafforzamento del Partito affinché sia il partito del rovesciamento sociale, per poter realizzare il suo ruolo storico, di avanguardia, utilizzando e approfondendo le contraddizioni del sistema capitalista attraverso la lotta di classe”. Il rapporto di apertura del CC uscente presentato dal SG, Koutsoumpas, così come il suo discorso di chiusura sono stati approvati all’unanimità. All’unanimità è stata approvata anche la Risoluzione Politica del Congresso, il nuovo Comitato Centrale e CC di Controllo.
Il Congresso ha avuto grande risonanza internazionale con l’invio di messaggi di saluto da parte di 102 Partiti Comunisti e Operai da tutto il mondo. Dall’Italia quello del Comitato Centrale del Partito Comunista che riportiamo di seguito:
Cari compagni,
il Comitato Centrale del Partito Comunista (Italia) e il suo Segretario Generale, compagno Marco Rizzo, tutti i membri del nostro Partito, salutano calorosamente il Presidium e i Delegati del XX Congresso del nostro partito fratello, il KKE!
Il vostro Congresso si svolge in un momento difficile per la classe operaia e i popoli. Non solo la crisi del capitalismo, ma anche i tentativi della classe dominante di trovare una via d’uscita da essa nel quadro del capitalismo stanno causando ulteriori sofferenze per i popoli in generale e il proletariato in particolare. La competizione inter-imperialista per l’egemonia economica, politica e strategica, per il controllo dei mercati, delle risorse e via di comunicazione si sta esacerbando e vi è un rischio concreto che i già diffusi conflitti armati locali, causati da essa, possano trasformarsi in una guerra mondiale. Enormi masse di persone sono costrette a migrare, cercando di sfuggire non solo alla guerra imperialista, con la sua distruzione e spargimento di sangue, ma anche alla pace imperialista, che significa sfruttamento disumano, saccheggi e povertà. Continui cambiamenti di forza economica e il conseguente rapido riposizionamento dei paesi all’interno della piramide imperialista modificano la politica dei rapporti di forza all’interno e tra le alleanze imperialiste e contribuisce alla destabilizzazione delle relazioni internazionali.
La classe dominante di ciascun paese capitalista sta affrontando la crisi e la crescente competizione inter-imperialista approfondendo il processo di concentrazione del capitale e la ricerca di una maggiore competitività. In particolare nella zona euro, dove non è permessa alcuna svalutazione competitiva, la maggiore competitività significa maggiore sfruttamento della classe operaia, bassi salari, flessibilità, precarietà, disoccupazione, tagli dei servizi sociali di base, ma anche proletarizzazione della classe media e dei piccoli imprenditori, impoverimento dei piccoli agricoltori.
In questo senso, la situazione in Italia è simile alla situazione in Grecia. Retribuzioni e salari al netto delle tasse stanno regolarmente diminuendo a partire dalla seconda metà degli anni ’80 (abolizione della scala mobile) e sono tra i più bassi in Europa, mentre i salari per i giovani laureati sono assolutamente quelli più bassi, al 15° posto tra i paesi europei. L’onore fiscale è uno dei più alti in Europa, mentre i servizi sociali sono tra i peggiori; inoltre, il peso è caricato soprattutto sulla classe lavoratrice e gli strati medi. L’evasione fiscale è la più alta in Europa, ma il vero problema è la destinazione delle entrate fiscali, che sono per lo più utilizzate per il sostegno di banche private e dei monopoli, le spese militari, il Vaticano. I cosiddetti “costi della politica”, che vengono messi in primo piano da parte dei movimenti di protesta piccolo-borghesi, sono nulla in confronto, se non includiamo in essi i costi della corruzione. Il sistema bancario è in gran parte sottocapitalizzato, dovuto non solo alla crisi, ma anche a rischiose speculazioni finanziarie e prestiti, concessi senza alcuna garanzia sotto pressione politica a favore delle grandi aziende. Non ci sono leggi che proteggono in modo efficace i piccoli risparmiatori e titolari di conti, e le leggi europee vietano l’aiuto pubblico per loro in caso di fallimento della banca. Si verifica così il paradosso che i ricavi dal sistema fiscale possono esser utilizzati per sostenere banche e monopoli, ma non per le loro vittime, per il popolo.
Per gestire questi processi di ristrutturazione capitalistica, la nostra borghesia nazionale ha bisogno di esacerbare l’autoritarismo e la repressione. Mentre la repressione viene utilizzata ogni giorno per soffocare il conflitto sociale e la resistenza, il tentativo di effettuare una svolta politica reazionaria cambiando la Costituzione è stato respinto dalla stragrande maggioranza del popolo italiano. Il nostro Partito, per quanto poteva e su posizioni autonome, ha contribuito a questa vittoria. La questione non era quella di difendere l’esistente Costituzione borghese così com’è, ma evitare il peggioramento di essa in una direzione autoritaria.
Il capitalismo non è malato, è la malattia. Questa situazione non può esser modificata da riforme, cambiamenti di gestione o una nuova, più “orientata a sinistra”, composizione dei governi, né da una semplice uscita dall’UE con il ripristino del sistema di sfruttamento precedente su base nazionale. Solo un rovesciamento rivoluzionario del sistema capitalista, l’instaurazione della dittatura del proletariato e lo stabilimento di un nuovo modo di produzione socialista sarà in grado di superare la crisi, lo sfruttamento, la povertà e la guerra, che sono intrinseche al capitalismo e alla sua base economica.
Cari compagni, siamo pienamente d’accordo con l’analisi scientifica della situazione attuale svolta nelle vostre Tesi, e con i compiti e gli obiettivi definiti dal vostro Partito. A nostro parere, le vostre Tesi contengono importanti indicazioni strategiche e tattiche e le considerazioni hanno una validità generale, a prescindere dalle particolarità nazionali minori, e rappresentano un importante contributo allo sviluppo del Marxismo-Leninismo e la lotta del Movimento Comunista Internazionale. Apprezziamo i vostri sforzi per combattere contro l’opportunismo, il riformismo e il revisionismo, per l’unità e il rafforzamento del Movimento Comunista Internazionale su una base veramente rivoluzionaria, Marxista-Leninista. Considerando che la situazione, sia a livello internazionale e nazionale, è in continuo sviluppo e in rapida evoluzione, i Partiti Comunisti devono esser rapidamente pronti ad affrontare qualsiasi situazione possibile anche stringendo fraterni legami ideologici e politici tra di loro, con un coordinamento più centralizzato delle loro azioni a livello internazionale. Un primo passo positivo in questa direzione è stato compiuto con la fondazione della Iniziativa Comunista Europea. Il nostro Partito si è unito ad essa fin dall’inizio e sosterrà ulteriormente il suo rafforzamento e crescita.
Cari compagni, il Partito Comunista (Italia) vi augura un fruttuoso lavoro durante il vostro Congresso insieme con nuovi successi nella vostra lotta a favore del proletariato greco e internazionale. Desideriamo assicurarvi che potete contare sul nostro sostegno e solidarietà fraterna in questa lotta comune.
Viva il KKE!
Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!
Il Comitato Centrale del Partito Comunista (Italia)
Roma, 15 marzo 2017