di Gabriele Lugaro
La Liguria sta vivendo da mesi il teatrino del Governatore Toti che gioca tutte le sue carte pur di sperare in una rielezione.
La mossa degli incentivi agli studenti per l’acquisto di tablet e pc è stata presentata come una mossa di welfare state e supporto alla didattica a distanza.
Peccato che, come sottolineato dal giornalista Nicola Stella, la nobile iniziativa nasconda il solito e spesso strato di marcio sotto un velo zuccherato e accattivante.
Sì, perché dei due milioni e mezzo stanziati, 1,5 milioni è previsto per i 151.954 studenti della scuola pubblica mentre il “restante” milione sarà a disposizione dei 9.299 studenti della privata. Una ripartizione vergognosa.
Stiamo vivendo in queste settimane le conseguenze dello spolpamento della sanità pubblica, non abbiamo intenzione di far passare sotto silenzio l’ennesima ingiustizia sociale nel campo dell’istruzione pubblica.
L’accessibilità ai servizi educativi è fondamentale e va garantita dallo Stato, così come le pari opportunità e la tutela del diritto allo studio per i giovanissimi.
Privare in questo momento le famiglie meno abbienti, che non possono certo permettersi la retta di una scuola privata, di risorse pubbliche decisive per il diritto allo studio dei propri figli significa condannarle idealmente e materialmente alla deprivazione sociale e culturale.
In pieno stile da economia liberale.
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