Tsipras contestato all’università La Sapienza al grido «venduto, non sei il benvenuto». Il premier greco era ospite di un’iniziativa organizzata dalla Sinistra Europea in occasione del 60° anniversario della firma dei trattati di Roma. Tsipras insieme ad oltre cento tra capi di stato e di governo parteciperà infatti alle celebrazioni ufficiali dell’anniversario il 25 marzo, data in cui la capitale sarà luogo di manifestazioni di protesta e sostegno alla UE.
L’iniziativa prevista nell’Aula Magna della facoltà di Economia è intitolata «A Europe for the People and by the People» e ha l’obiettivo di rilanciare, a detta degli organizzatori, l’idea di un’unione europea solidale, democratica e ambientalista, per cambiare l’Unione Europea. Prevista la presenza di Paolo Ferrero, segretario del PRC, Maurizio Landini, dell Fiom, Gregor Gysi presidente della sinistra europea e altri esponenti della sinistra italiana.
La presenza di Tsipras all’università è stata vista come una provocazione dal FGC e dal Partito Comunista. «Chi ha applicato le più dure politiche antipopolari nel suo paese, chi è stato subalterno ai diktat di UE, BCE, FMI, non può venire a dare lezioni all’università» Così Alessandro Mustillo, segretario del Partito Comunista di Roma. «L’idea di un’altra Europa non fa che alimentare illusioni nelle classi popolari, come fatto dal governo Tsipras. Sabato 25 marzo, chi parteciperà alle manifestazioni in favore della UE come la Marcia per l’Europea si rende complice di un sistema di sfruttamento».
Da giorni all’università compaiono i manifesti del FGC «Chi ha venduto il suo popolo non è il benvenuto». La notizia rimbalza anche in Grecia dove decine di quotidiani ellenici parlano della contestazione, prima dell’inizio dell’incontro.
Alle 17.00 un gruppo di un centinaio di militanti del Fronte della Gioventù Comunista e del Partito Comunista, per lo più studenti universitari della Sapienza giunge davanti alla facoltà di Economia. La polizia ferma il gruppo, non consentendo l’ingresso dentro l’aula magna. Sulle scale alla spicciolata iniziano ad arrivare i membri della sinistra europea e persone interessate. Dopo una trattativa di qualche minuto consente di disporsi di fronte all’ingresso della facoltà in attesa dell’arrivo del premier greco. L’inizio della conferenza è previsto alle 17.30 ma l’attesa sarà lunga.
I militanti comunisti attendono gridando slogan «Tsipras venduto, non sei il benvenuto», «Fuori Tsipras dall’Università». Poi visto il ritardo del premier greco scatta anche un «Tsipras codardo, sei pure in ritardo». Al megafono si alternano diversi militanti che spiegano le ragioni della protesta, illustrata anche in un volantino distribuito tra gli studenti della facoltà, che appaiono poco interessati alla presenza del premier greco.
«Syriza in Grecia fa quello che fanno tutti i governi europei, cioè porta avanti le politiche antipopolari volute dalla troika (BCE, UE e FMI) – afferma Lorenzo Lang segretario nazionale del FGC – Ha preso il posto del vecchio centro-sinistra, ma rispetto ad esso è ancora più pericoloso per i giovani e i lavoratori, perché ha la capacità di illuderli e disorientarli. Ad esempio, il referendum dell’estate 2015 sul terzo memorandum è stato una truffa, perché la proposta “alternativa” di Tsipras era quasi identica a quella della BCE, con il risultato di aver spacciato come “democratica” la scelta tra la padella e la brace imposta al popolo greco, e preparandosi ora per applicare un quarto memorandum».
Intanto alle 19.00 con oltre un’ora di ritardo la conferenza inizia. Prendono la parola gli esponenti dei diversi movimenti che si alternano in un’aula magna non molto gremita. Ma di Tsipras neanche l’ombra. Si diffonde la voce che il premier non arriverà o arriverà in ritardo. Si cerca di far allontanare i contestatori, ma il presidio comunista non si scioglie. Dentro nel frattempo gli studenti presenti iniziano a andarsene e la sala lentamente si svuota. Uscendo si fermano al presidio comunista. «Dentro non è rimasto quasi nessuno» afferma uno di loro. «Ci saranno una sessantina di persone, tutti delle organizzazioni che hanno sottoscritto l’iniziativa, tutti anziani». Un gruppo di fotografi si avvicina «Finchè ci state voi non viene».
Alla fine Tsipras arriva. Pochi minuti prima delle nove, con oltre 3 ore di ritardo sull’inizio della conferenza, compaiono i lampeggianti su via tiburtina ad annunciare l’arrivo del corteo presidenziale. La polizia si schiera in sua difesa per non lasciare avvicinare il presidio comunista. Qualche spinta e pressione dei manifestanti, ma la scorta del premier greco preferisce utilizzare l’entrata secondaria della facoltà. Il corteo presidenziale entra nel parcheggio. Vetri oscurati tirati giù e tanta delusione per i fotografi che si aspettavano un ingresso trionfale con strette di mano sulla scalinata della facoltà. Per qualche minuto i manifestanti scandiscono urlando i loro slogan. Tsipras sa di non essere il benvenuto a Roma.
Poi l’ingresso nella sala semideserta, dove erano poche decine di persone. Parte il disco rotto. Tsipras parla con i soliti slogan sulla battaglia per cambiare l’Europa. Ma ad ascoltarlo sono davvero in pochi. Tra di loro qualche eurodeputato, diversi dirigenti di partito e di sindacato, a rappresentare plasticamente l’inconsistenza della sinistra radicale italiana. Un po’ poco per qualsiasi capo di governo. Pochissimo per quello che dovrebbe essere l’uomo del cambiamento.