Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato lo scorso venerdì la concessione di 200 milioni di dollari all’Ucraina per “aiutare” il paese a «difendere la sua integrità territoriale», una volta che ha adottato una serie di misure legislative secondo «i principi euro-atlantici».
«Questa legislazione – afferma il comunicato del Pentagono – costituisce un gran passo verso l’obiettivo di raggiungere l’interoperatività con i sistemi della NATO. L’implementazione di queste riforme promuoverà la capacità dell’Ucraina di difendere la sua integrità territoriale con l’obiettivo di contare su un Ucraina democratica e sicura».
Con questa nuova iniezione economica, sale a circa 1 miliardo di dollari l’”aiuto” concesso dagli USA all’Ucraina dal 2014 (data del golpe), informa la nota della portavoce del Pentagono Sheryll Klinkel arrivata qualche giorno dopo l’incontro tra Trump e Putin a Helsinki.
Quest’ultima somma sarà destinata alle Forze Armate ucraine per rafforzare il comando e la capacità difensiva delle truppe ucraine, per l’acquisto di armamenti, munizioni ed equipaggiamento militare (ovviamente dai monopoli dei paesi NATO), oltre che al sostegno per la logistica e le attività di ricognizione. Un funzionario della difesa degli Stati Uniti ha detto che il finanziamento fornirà attrezzature a supporto dei programmi di formazione continua e delle esigenze operative. La piena attuazione della legge sulla sicurezza nazionale firmata dal presidente ucraino, Petro Poroshenko, il 5 luglio, che soddisfa i requisiti richiesti dagli USA e dalla NATO, «rafforzerà l’integrazione in Occidente dell’Ucraina» ha commentato la portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert. «Gli Stati Uniti sono pronti a continuare a sostenere la difesa dell’Ucraina e le riforme nel settore della sicurezza per aumentare le capacità dell’Ucraina di difendere l’integrità del suo territorio», ha affermato dopo l’emanazione della legge. Proprio l’ultimo vertice NATO di Bruxelles ha preparato il terreno per un’ulteriore espansione dell’alleanza militare euro-atlantica ad est con una maggiore cooperazione con la Georgia e dell’Ucraina, in vista di una loro completa integrazione, in quello che ufficiosamente viene al momento chiamato “formato del Mar Nero” (ossia NATO più Georgia e Ucraina).
L’avanzamento del processo di integrazione dell’Ucraina nelle alleanze imperialiste euroatlantiche nel quadro della competizione con la Russia, attraverso un governo golpista sostenuto da forze apertamente neo-naziste, si associa al rafforzamento delle provocazioni e persecuzioni contro le organizzazioni comuniste nel paese oltre alla guerra scatenata contro la resistenza nel Donbass.
Il Partito Comunista d’Ucraina (PCU) ha denunciato lo scorso 19 luglio una nuova operazione di polizia contro il partito e il segretario Symonenko, come già avvenuto lo scorso maggio. In questa occasione a irrompere all’interno dell’Ufficio del CC del PCU è stato il Dipartimento per la sicurezza informatica insieme all’unità speciale di polizia KORD sequestrando gli hard-disk dei computer. «Questo è un altro attacco del regime contro l’unico partito di opposizione in Ucraina» denuncia il PCU, evidenziando come ancora una volta sia stato trattenuto e minacciato di arresto il segretario Symonenko «a causa di false accuse». Secondo quanto si apprende dal comunicato l’operazione prenderebbe a pretesto la pubblicazione sulla pagina web del Partito delle foto del segretario del CC del PCU Volodymyr Shcherbitski «in violazione della legge sulla decomunistizzazione». Una di quelle misure che soddisfano gli antipopolari e guerrafondai “principi euro-atlantici”.
Fonti: CNN/RT/Agenzia Nova