Nell’ambito del ventesimo anniversario dell’aggressione della NATO contro la Repubblica Federale di Jugoslavia, il Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia (NKPJ) e la Lega della Gioventù Comunista di Jugoslavia (SKOJ), con una delegazione del Consiglio Mondiale della Pace (WPC) e del Comitato greco per la Distensione e la Pace (EEDYE), hanno deposto una corona e hanno reso omaggio a tutte le vittime del criminale intervento militare imperialista davanti al monumento “Fuoco eterno” a Belgrado.
Con questa iniziativa, i membri del NKPJ (membro della Iniziativa Comunista Europea) e della sua gioventù hanno condannato nuovamente i crimini commessi dalla NATO durante l’aggressione contro la Jugoslavia iniziata il 24 marzo 1999 con il coinvolgimento attivo dell’imperialismo italiano con l’allora governo di centrosinistra guidato da D’Alema. Oltre 3000 civili furono uccisi durante l’aggressione, tra cui centinaia di bambini, con danni materiali stimati per circa 100 miliardi di dollari. Al monumento “Fuoco Eterno” di Belgrado si sono radunati molti cittadini, oltre alle delegazioni dei movimenti per la pace e 30 delegazioni di partiti comunisti e operai del mondo.
I comunisti hanno inoltre raccolto un gran numero di firme contro ogni aspetto della cooperazione con la NATO e per la messa fuori legge della promozione di questa criminale alleanza militare imperialista in Serbia. La campagna proseguirà per i prossimi tre mesi esponendo le posizioni del Partito e della sua gioventù sull’aggressione della NATO e le sue conseguenze, e con una serie di altre azioni organizzate in occasione dell’anniversario di questo tragico evento.
Il NKPJ e SKOJ sottolineano che la NATO ha compiuto la sua barbara aggressione per la distruzione della Repubblica Federale di Jugoslavia, occupando la provincia meridionale serba del Kosovo e Metohija, ai fini degli interessi espansionistici dell’imperialismo USA e UE, trasformando la Serbia in un paese vassallo del grande capitale. I comunisti ricordano che solo un anno dopo l’aggressione della NATO, ci fu il colpo di stato del 5 ottobre con la scomparsa della Jugoslavia e poi dello Stato congiunto di Serbia e Montenegro, che preoccupava gli imperialisti al pari della RFJ, come possibile nucleo per la ricostruzione della Jugoslavia che avrebbe costituito un grosso ostacolo al raggiungimento dei loro obiettivi nei Balcani.
La sanguinosa aggressione di vent’anni fa fu la continuazione della criminale campagna per demolire la SFR Jugoslava e il socialismo in queste aree, promuovendo la guerra civile fratricida, e allo stesso tempo riducendo la Serbia a vassallo dei paesi imperialisti. Comprova di ciò si trova nel fatto che tutte le più importanti fabbriche sono oggi nelle mani del capitale straniero e nella continuità di tutti i governi borghesi filo-imperialisti che si succedono al servizio e sotto il controllo dei centri di potere capitalistici.
Il NKPJ e SKOJ chiamano con forza che la Serbia abbandoni tutte le relazioni con la NATO e chiedono che le truppe occupanti della NATO lascino immediatamente il territorio del Kosovo e Metohija, dove hanno costruito la più grande base militare nei Balcani, così come tutte le altre parti della Jugoslavia dove sono presenti. Inoltre chiedono che siano incriminati per l’aggressione contro la Jugoslavia tutti coloro che erano alla guida dei paesi imperialisti che vi hanno partecipato, così come quelli ai posti di comando della NATO.
Fonte: nkpj.org.rs
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andare avanti contro l”imperiakismo, il suo braccio armato, la nato,contro l”UEa contro l”euro